POPOLI GERMANICI |
SVEVI E GERMANI
Gli Ermunduri, o Svevi Ermunduri, in latino: Suevi Hermunduri, erano un'antica popolazione germanica di origine suebica. Gli Svevi o Suebi (in latino Suēbi o Suevi) furono un popolo germanico proveniente dall'area del Mar Baltico, di cui Tacito scrisse, nella sua "Germania" che in esso si annoveravano parecchie tribù.I COSTUMI
Gli Hermunduri si scontrarono con i Romani nel corso delle campagne di Druso Maggiore in Germania del 10-9 a.c. dove quest'ultimo raccolse molte vittorie e si guadagnò il titolo di Germanicus. Sotto Augusto in Europa, fra il Reno ed il Mar Nero, fu necessaria una nuova riorganizzazione territoriale in modo da garantire una stabilità interna e, contemporaneamente, rendere più difendibili le varie frontiere.
Alcune tribù degli Hermunduri tentarono di migrare più ad occidente ma, intercettati dall'allora governatore della Gallia Comata, Domizio Enobarbo, attorno al 3-1 a.c., venivano prima battuti e poi confinati nell'area abbandonata pochi anni prima dalla migrazione dei Marcomanni, tra la Boemia e l'alta valle del fiume Meno, una zona che doveva venire abitata a scongiuro di nuove invasioni.
Enobarbo, nel corso delle sue campagne costruì i cosiddetti pontes longi (strade e ponti costruiti tra acquitrini e paludi) tra il Reno e l'Ems (3 a.c. circa) rendendo agibili quelle zone e raggiungendo il fiume Elba. Oggi alcuni studiosi ritengono che egli abbia condotto il suo esercito da Augusta Vindelicorum (odierna Augusta), abbia attraversato il Danubio presso Ratisbona, percorso il corso del fiume Saale, e raggiunto il medio corso dell'Elba.
Qui, dopo aver attraversato il fiume, eresse un altare, quasi a delimitare i confini della nuova provincia germanica, contrapponendolo a quello di Colonia Ubiorum sul lato occidentale (2 a.c.). Durante la sua impresa incontrò e sconfisse il popolo degli Ermunduri, che vagava in cerca di una terra dove sistemarsi.
I costumi dei Germani variavano da tribù a tribù, e tra le varie tribù erano sempre in guerra tra loro, ma in comune avevano la supremazia dei guerrieri sul resto della tribù, essi avevano potere di vita e di morte su mogli e figli che erano totalmente sottomessi. I padri non comunicavano con i figli se non con i maschi quando erano diventati in età di combattere, allora li allenavano e li portavano al loro fianco.
Erano per lo più nomadi e disprezzavano gli stanziali, per cui spesso ricorrevano alle razzie e al saccheggio, incendiando tutto ciò che non potevano razziare. Si nutrivano soprattutto di carni e di formaggi, di semi e di bacche, e amavano la birra. Avevano sacerdoti anche femmine che consultavano per le operazioni di guerra.
Non facevano prigionieri e pertanto uccidevano i vinti, spesso in modo molto cruento e crudele, operando stupri e poi uccidendo le stuprate, per spaventare i nemici ma soprattutto per sfogare l'aggressività che avevano accumulato nei maltrattamenti subiti.
LE GUERRE TRIBALI |
ERMUNDURI E ROMANI
Gli Hermunduri si scontrarono con i Romani nel corso delle campagne di Druso Maggiore in Germania del 10-9 a.c. dove quest'ultimo raccolse molte vittorie e si guadagnò il titolo di Germanicus. Sotto Augusto in Europa, fra il Reno ed il Mar Nero, fu necessaria una nuova riorganizzazione territoriale in modo da garantire una stabilità interna e, contemporaneamente, rendere più difendibili le varie frontiere.
Enobarbo, nel corso delle sue campagne costruì i cosiddetti pontes longi (strade e ponti costruiti tra acquitrini e paludi) tra il Reno e l'Ems (3 a.c. circa) rendendo agibili quelle zone e raggiungendo il fiume Elba. Oggi alcuni studiosi ritengono che egli abbia condotto il suo esercito da Augusta Vindelicorum (odierna Augusta), abbia attraversato il Danubio presso Ratisbona, percorso il corso del fiume Saale, e raggiunto il medio corso dell'Elba.
Qui, dopo aver attraversato il fiume, eresse un altare, quasi a delimitare i confini della nuova provincia germanica, contrapponendolo a quello di Colonia Ubiorum sul lato occidentale (2 a.c.). Durante la sua impresa incontrò e sconfisse il popolo degli Ermunduri, che vagava in cerca di una terra dove sistemarsi.
Enobarbo stabilì con essi un ottimo rapporto e li fece stabilire in una regione della Marcomannide, tra Catti, Cherusci e Marcomanni della Boemia. Questa spedizione aveva come obiettivo di isolare la Boemia di Maroboduo lungo il lato occidentale, interponendo ora l'alleata e riconoscente tribù dei fidati Ermunduri.
TERRITORIO DEGLI HERMUNDURI |
GLI ALLEATI HERMUNDURI
Nel 5 d.c., Tiberio invase di nuovo la Germania, operando al di là del fiume Weser, in un'azione congiunta tra l'esercito terrestre e la flotta, la quale riusciva a risalire l'Elba, sottomettendo tutte le popolazioni ad occidente di questo fiume (dai Cauci, ai Longobardi, e agli Ermunduri) e costringendo quelle ad oriente a diventarne clienti (Semnoni, Cimbri e Charidi).
«Furono vinti i Langobardi, popolo addirittura più feroce della ferocia germanica. Da ultimo l'esercito romano con le insegne fu condotto fino a quattrocento miglia dal Reno, fino al fiume Elba, che scorre tra le terre dei Semnoni e degli Ermunduri.»
(Velleio Patercolo, II, 106.2.)
Gli Ermunduri ormai alleati dei Romani dal 3-1 a.c. permisero al governatore della Gallia Comata, Gaio Senzio Saturnino, e al suo esercito, di attraversare i loro territori durante la campagna dell'anno successivo (6 d.c.) contro il re marcomanno Maroboduo.
CONTRO I MARCOMANNI
Nella prima metà del I secolo d.c., i Romani si scontrarono con i vicini Marcomanni di Boemia, prima
nel 17-18 quando, schierati dalla parte di Arminio, re dei Cherusci, e riuscirono a battere l'esercito marcomanno di Maroboduo.
Poi nel 19-20, il re Vibilio degli Ermunduri sconfisse Catualda, divenuto re dei Marcomanni dopo il ritiro in esilio di Maroboduo. Tacito racconta che re Vannio (19 - 50) fu cacciato dagli stessi Suebi, grazie anche all'aiuto del re Vibilio degli Ermunduri, e dei Lugi, e che l'imperatore Claudio, pur rifiutando di intervenire, ordinò al governatore della Pannonia Sesto Palpellio Istro, “di disporre una legione con un corpo scelto di milizie ausiliarie sulla riva del Danubio” per proteggere i perdenti e dissuadere i barbari vittoriosi dalla tentazione di invadere la provincia.
Gli Ermunduri, ancora nel 50 vinsero di nuovo i Marcomanni, quando il re Vibilio con gli alleati Lugi, schieratisi dalla parte dei nipoti Vangione e Sidone, riuscirono a battere l'esercito marcomanno del loro zio, Vannio, costretto poco dopo a chiedere asilo all'imperatore Claudio.
FINE DELL'ALLEANZA
Che l'alleanza fosse terminata lo conferma quando all'inizio del III secolo, ai tempi di Caracalla, gli Ermunduri si parteciparono alla federazione germanica degli Alemanni, costituitasi proprio sul limes della Germania superiore e della Rezia. La federazione comprese Catti, Naristi, Ermunduri e parte dei Semnoni, posizionandosi sull'alto Reno, da Mogontiacum fino al Danubio presso Castra Regina (Ratisbona).
- Tacito - De origine et situ Germanorum - XLI, XLII -
- Augusto - Res Gestae divi Augusti - XXVI -
Nel 5 d.c., Tiberio invase di nuovo la Germania, operando al di là del fiume Weser, in un'azione congiunta tra l'esercito terrestre e la flotta, la quale riusciva a risalire l'Elba, sottomettendo tutte le popolazioni ad occidente di questo fiume (dai Cauci, ai Longobardi, e agli Ermunduri) e costringendo quelle ad oriente a diventarne clienti (Semnoni, Cimbri e Charidi).
«Furono vinti i Langobardi, popolo addirittura più feroce della ferocia germanica. Da ultimo l'esercito romano con le insegne fu condotto fino a quattrocento miglia dal Reno, fino al fiume Elba, che scorre tra le terre dei Semnoni e degli Ermunduri.»
(Velleio Patercolo, II, 106.2.)
Gli Ermunduri ormai alleati dei Romani dal 3-1 a.c. permisero al governatore della Gallia Comata, Gaio Senzio Saturnino, e al suo esercito, di attraversare i loro territori durante la campagna dell'anno successivo (6 d.c.) contro il re marcomanno Maroboduo.
CONTRO I MARCOMANNI
Nella prima metà del I secolo d.c., i Romani si scontrarono con i vicini Marcomanni di Boemia, prima
nel 17-18 quando, schierati dalla parte di Arminio, re dei Cherusci, e riuscirono a battere l'esercito marcomanno di Maroboduo.
Poi nel 19-20, il re Vibilio degli Ermunduri sconfisse Catualda, divenuto re dei Marcomanni dopo il ritiro in esilio di Maroboduo. Tacito racconta che re Vannio (19 - 50) fu cacciato dagli stessi Suebi, grazie anche all'aiuto del re Vibilio degli Ermunduri, e dei Lugi, e che l'imperatore Claudio, pur rifiutando di intervenire, ordinò al governatore della Pannonia Sesto Palpellio Istro, “di disporre una legione con un corpo scelto di milizie ausiliarie sulla riva del Danubio” per proteggere i perdenti e dissuadere i barbari vittoriosi dalla tentazione di invadere la provincia.
Gli Ermunduri, ancora nel 50 vinsero di nuovo i Marcomanni, quando il re Vibilio con gli alleati Lugi, schieratisi dalla parte dei nipoti Vangione e Sidone, riuscirono a battere l'esercito marcomanno del loro zio, Vannio, costretto poco dopo a chiedere asilo all'imperatore Claudio.
HERMUNDURI |
CONTRO I CATTI
Ne 58 gli Ermunduri combatterono i vicini Catti, sconfiggendoli presso le sorgenti salmastre del fiume Saale. Poiché entrambi i contendenti avevano consacrato la fazione nemica a Marte e a Mercurio, gli Ermunduri massacrarono non solo tutti i Catti, ma tutti i cavalli ed ogni altro animale (Tacito, Annales, 13.57).
Nell'83, Domiziano nel corso delle sue campagne germaniche, utilizzò come quartier generale il castrum legionario di Mogontiacum, dove era concentrato il grosso dell'esercito. L'obiettivo principale era la vicina tribù dei Catti stanziata ora a nord dei monti del Taunus. Sembra che Domiziano abbia ottenuto ancora una volta l'amicizia ed alleanza militare delle vicine popolazioni di Ermunduri e Cherusci consentendogli di tenere impegnato il nemico anche lungo il fronte settentrionale ed orientale.
Ne 58 gli Ermunduri combatterono i vicini Catti, sconfiggendoli presso le sorgenti salmastre del fiume Saale. Poiché entrambi i contendenti avevano consacrato la fazione nemica a Marte e a Mercurio, gli Ermunduri massacrarono non solo tutti i Catti, ma tutti i cavalli ed ogni altro animale (Tacito, Annales, 13.57).
Nell'83, Domiziano nel corso delle sue campagne germaniche, utilizzò come quartier generale il castrum legionario di Mogontiacum, dove era concentrato il grosso dell'esercito. L'obiettivo principale era la vicina tribù dei Catti stanziata ora a nord dei monti del Taunus. Sembra che Domiziano abbia ottenuto ancora una volta l'amicizia ed alleanza militare delle vicine popolazioni di Ermunduri e Cherusci consentendogli di tenere impegnato il nemico anche lungo il fronte settentrionale ed orientale.
Nel 90 gli Ermunduri intervennero ancora una volta contro i Marcomanni, come alleati dei Romani, durante la prima fase della guerra suebo-sarmatica (iniziata da Domiziano nell'89 e conclusa da Traiano nel 97). Tacito riferisce che gli Ermunduri erano i primi popoli germanici che si incontravano percorrendo il Danubio dalle sue sorgenti e che si erano mantenuti fedeli ai Romani da almeno un secolo (da circa il 7 a.c.).
Per questo motivo potevano esercitare il commercio, non solo sulle rive del grande fiume, ma anche all'interno della splendida città della provincia romana di Rezia, Augusta Vindelicorum. E' evidente che l'alleanza con Roma aveva notevolmente arricchito questo popolo.
FINE DELL'ALLEANZA
Attorno al 146, dovrebbe essere stata condotta contro di loro, e i vicini Naristi (questi ultimi migrati più ad est, fino al corso medio del Danubio, in zona Vindobona, una campagna militare per l'avanzamento del Limes retico, sotto Antonino Pio.
Attorno al 170-172 essi compirono diverse azioni di saccheggio in territorio romano, oltre il limes retico, insieme ai loro vicini Catti, nell'ambito delle Guerre Marcomanniche. Per questi motivi un'intera legione, la III Italica, fu posizionata a protezione della provincia danubiana, dapprima (dal 172/173) a Eining sul Danubio e, pochi anni più tardi, nel 179, direttamente a Castra Regina.
BIBLIO
- Tacito - De origine et situ Germanorum - XLI, XLII -
- Augusto - Res Gestae divi Augusti - XXVI -
- Velleio Patercolo - Historiae romanae ad M. Vinicium libri duo -
- Dione Cassio - Storia romana -
- Plinio il Vecchio - Naturalis historia -
- Tacito - Annales -
- Ronald Syme - L'impero romano da Augusto agli Antonini - in Storia del mondo antico - vol. VIII - Milano - Il Saggiatore - Garzanti - Cambridge University Press - 1975 -
- Plinio il Vecchio - Naturalis historia -
- Tacito - Annales -
- Ronald Syme - L'impero romano da Augusto agli Antonini - in Storia del mondo antico - vol. VIII - Milano - Il Saggiatore - Garzanti - Cambridge University Press - 1975 -