"I Bellovaci, che in gloria bellica superavano i Galli e tutti i Belgi e le nazioni a loro vicine,
preparavano eserciti e li radunavano in un unico posto."
Gli abitanti originari della Belgica erano un misto di tribù celtiche e germaniche, chiamati Belgae (Belgi) dai romani. Il nome dei Bellovaci sopravvive nella Francia odierna nella città di Beauvais (circa 77,6 km a nord di Parigi), Era l'antico oppidum celta di Bratunspantium all'epoca della conquista della Gallia di Giulio Cesare.
Giulio Cesare dichiarò che la tribù era la più potente delle tribù belghe in termini di valore, influenza e numero di uomini che potevano andare in guerra. Questo li rese uno dei suoi avversari più pericolosi. Ai Senoni venne chiesto da Cesare di ottenere informazioni sulle intenzioni dei Belgi, e questi riferiscono che stavano raccogliendo un esercito.
Cesare allora marciò in anticipo rispetto alle aspettative, e i Remi, al confine con il Belgio, si arresero all'istante, sebbene i loro fratelli, i Suessiones, erano entusiasti di combattere. I Bellovaci erano i più potenti tra i Belgi, ma la confederazione comprendeva anche gli Ambiani, Atrebates, Atuatuci, Caerosi, Caleti, Condrusi, Eburones, Menapii, Morini, Nervii, Paemani, Veliocasses e Viromandui, insieme ad alcuni germani senza nome sul lato occidentale del Reno.
La campagna militare di Cesare si svolse nella foresta di Compiègne, in un'area che era stata occupata dai Suessioni, una tribù della Gallia Belgica del I secolo a.c. che viveva tra i fiumi Oise e Marna. Il loro territorio ruotava intorno all'odierna città di Soissons, che i Bellovaci volevano conquistare.
SUESSIONI
I Bellovaci avevano messo in atto una strategia di guerriglia, andando a colpire soprattutto i rifornimenti romani, a cui Cesare rispose cercando di portare allo scontro campale i nemici. Dopo alterne vicende il proconsole riuscì a sconfiggerli e a sottometterli (57 a.c.).
"Ricevuti in ostaggio i cittadini più nobili, tra cui due figli del re Galba stesso, dopo la consegna di tutte le armi che vi erano in città, accettò la resa dei Suessioni e guidò l'esercito contro i Bellovaci, asserragliati con tutti i loro beni nella città di Bratuspanzio."
I BELLOVACI
Gli eventi di questa campagna sono stati registrati da Aulo Irzio, sebbene le sue scoperte non corrispondano interamente alla geografia della regione, però ha riferito che i Bellovaci si accamparono in un "luogo boscoso circondato da paludi"
Intanto il resto dei Bellovaci si sono asserragliati con tutti i loro beni nella città di Bratuspanzio e Cesare ne ottiene la resa, promossa per intercessione di Diviziaco. Quando Cesare e le sue legioni distavano circa cinque miglia da Bratuspanzio, tutti i più anziani uscirono dalla città e iniziarono a esprimere, a parole e con le mani protese verso Cesare, l'intenzione di porsi sotto la sua protezione e autorità e di non combattere contro il popolo romano.
I Bellovaci furono sorpresi dall'arrivo delle truppe romane e Giulio Cesare fu sorpreso dalle dimensioni delle forze nemiche, anche se lui aveva con sé una grande forza di circa 30.000 uomini, tra cui quattro legioni, tribù e pochi bagagli treni. Né ha iniziato la battaglia. Si trattò infatti inizialmente di piccoli scontri con successo variabile attraverso la palude che circonda il territorio di Bellovaci.
I guerrieri belgi tesero trappole nei boschi per i raccoglitori romani, e mantennero una posizione immensamente vantaggiosa al punto che Cesare fu costretto a chiamare i rinforzi di tre legioni da Trebonio.
MONETA DEI BELLOVACI |
Correus quindi tentò un'imboscata alle truppe di Cesare, o almeno a una parte di esse, inviando circa 6000 dei suoi uomini in un punto in cui credeva che Cesare avrebbe cercato cibo. Cesare però venne informato, anche se non è chiaro come, e aveva dei rinforzi pronti ad attaccare una volta che l'imboscata fosse scattata.
Alla fine, Cesare costruì un ponte che attraversò la palude dal Monte San Marco, posizionando le sue truppe entro il raggio di tiro del campo di Bellovaci. Correus e i Bellovaci si ritirarono nella notte in un campo più forte a 10 miglia di distanza, usando una linea di fuoco per accecare le truppe romane, lasciando trappole nella loro scia per impedire l'inseguimento romano.
Comunque i Bellovaci furono sconfitti e il loro generale Correus ucciso. Dopo la battaglia, i Bellovaci furono impressionati dalla clemenza di Cesare, che fu assicurata con mezzi poco chiari da Diviciacus; secondo il Bello Gallico i capi della rivolta fuggirono in Britannia.
Allo stesso modo, quando Cesare si era avvicinato alla città e poneva le tende, dall'alto delle mura i bambini e le donne, con le mani protese, secondo il loro costume, chiedevano pace ai Romani.
- L.A.Constans - Guide Illustre des Campagnes de Cesar en Gaule - Classical Journal - 1930 -
- Holmes, T. Rice - The Topography of Caesar's Campaign against the Bellovaci (51 BC) - The Geographical Journal - 61 - 1931 -
- Ross, Josephine H - In Behalf of Caesar's Enemies - The Classical Journal. 34 - 1939 -
- Forbes, Henry O - The Topography of Caesar's Last Campaign against the Bellovaci - The Geographical Journal - 1939 -
L'antica Beauvais cambiò il suo nome, in seguito alla conquista romana, in Caesaromagnus (Cesare il Grande) ma dopo il Rinascimento, la denominazione latina divenne Bellovacum. La città prese dunque il nome attuale dalla tribù belga dei Bellovaci, dei quali fu la capitale. Il loro territorio si estendeva da Beauvais al fiume Oise, lungo la costa, e confinava con i territori dei Morini e degli Ambiani.
BIBLIO
- L.A.Constans - Guide Illustre des Campagnes de Cesar en Gaule - Classical Journal - 1930 -
- Holmes, T. Rice - The Topography of Caesar's Campaign against the Bellovaci (51 BC) - The Geographical Journal - 61 - 1931 -
- Ross, Josephine H - In Behalf of Caesar's Enemies - The Classical Journal. 34 - 1939 -
- Forbes, Henry O - The Topography of Caesar's Last Campaign against the Bellovaci - The Geographical Journal - 1939 -
- Schön, Franz - "Bellovaci" - Brill's New Pauly - 2006 -