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CIVITAS CAMUNNORUM - CIVIDATE CAMUNO (Lombardia)

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L'ANFITEATRO

IL PARCO ARCHEOLOGICO

A Cividate Camuno, già in epoca romana chiamato Civitas Camunnorum, è stato istituito il Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro, aperto poi dal 2003, un Istituto statale per tutelare, conservare e valorizzare i resti archeologici del quartiere degli edifici da spettacolo nell’antico centro romano di Civitas Camunnorum.

Si è provveduto all'allestimento del Parco pubblico, con un'attività continuativa che segue un unico e preciso progetto curato dalla Soprintendenza Archeologia della Lombardia e la Direttrice responsabile è la Dott.ssa Serena Solano.

Il nucleo più antico di Cividate è probabilmente sulla collina di S. Stefano, luogo dove probabilmente in epoca romana sorse un capitolium e più tardi un luogo di culto cristiano. A est vi era un ponte sul fiume Oglio, ed in corrispondenza della sponda opposta un ricovero per i viandanti, poi trasformato in convento.


Accanto al ponte sul fiume vi era il foro. Più a ovest il teatro e l'anfiteatro romani. Questi resti, aggiunti a quelli presenti nel Museo archeologico nazionale della Valle Camonica, situato a Cividate e riaperto a giugno 2021, nella nuova, moderna e ben più ampia sede, indicano come questa città in epoca romana fosse una dotata di servizi e monumenti di un certo rilievo.

Un recente restauro effettuato dalla Soprintendenza ai beni archeologici della Lombardia ha interessato il complesso del teatro e dell'anfiteatro, inserendoli in un parco museale denominato Parco archeologico del teatro e dell'anfiteatro romani di Cividate.

Di epoca romana sono anche la grande statua di Minerva, trovata in prossimità del santuario di Minerva a Breno (Località Spinera), santuario che mostra le sue origini in epoche precedenti a quella romana. E quella della statua virile di recente ritrovamento (2004) a Cividate. Entrambe sono conservate del Museo Archeologico.

IL SANTUARIO DI MINERVA

Il Parco denuncia il suo stile romano già con il suo impianto regolare, ma soprattutto con il suo anfiteatro, per metà addossato al monte e per metà alzato dalle murature secondo l'uso romano. Il monumento è stato riportato interamente alla luce nelle strutture perimetrali, e altrettanto è stato fatto per il teatro, oggi scavato e visibile per un terzo del totale, posti l'uno accanto all'altro.

La posizione degli edifici è splendida, sia dal punto paesaggistico che funzionale: addossati al colle del Barberino, teatro e anfiteatro si appoggiano al pendio naturale. Il Parco si estende per circa 20.000 mq, con aree verdi con piante e essenze arboree. 

All'ingresso c'è un piccolo edificio destinato all'accoglienza dei visitatori ed al personale addetto alla sorveglianza. Completano il complesso una serie di strutture e di ambienti di servizio, tra i quali un sacello e delle piccole terme. 

Resta pure la bellissima “casa alpina” dei Camuni, che conserva tuttora la porta e altri elementi in legno, conservati grazie a un dramma: l’incendio che, poco prima dell’arrivo dei Romani, distrusse l’abitazione carbonizzando il luogo così come era vissuto, e “salvandone” gli elementi della vita quotidiana.

Si è inoltre provveduto ad istituire un nuovo sito internet pertinente al Parco, un'iniziativa inserita nell'ambito di "MuseiD-Italia" con lo scopo di raccogliere in un unico importante progetto di valore strategico attività e realizzazioni già esistenti nel campo del sistema museale e valorizzare i risultati ponendoli in un contesto di più ampia costituzione di un “Sistema museale nazionale”.
 
Il progetto prevede la digitalizzazione del patrimonio, la comunicazione sul web, l’e-commerce, la realizzazione di “Musei impossibili”, attraverso la ricomposizione, all’interno dello stesso ambiente virtuale, di opere (di uno stesso autore, di una corrente artistica, di una determinata tipologia) situate realmente in diverse istituzioni e in differenti paesi.

CIVITAS CAMUNNORUM

IL SANTUARIO MINERVINO

L'ANFITEATRO
Il santuario di Minerva è uno splendido tempio di epoca romana scoperto a Breno in località Spinera, uno dei più importanti paesi della Valle Camonica, situato a 343 m s.l.m. sulle rive del fiume Oglio a ridosso di uno sperone roccioso, di fronte ad una grotta naturale all'interno della quale sgorgava una sorgente che era attiva fino a pochi anni fa ma oggi del tutto esaurita.

Già luogo di culto fin dall'età del ferro esso ospitava un santuario di cui rimangono recinti di pietre e un brandopferplatz, (uno spazio pavimentato che ospitava roghi rituali).

La bella statua della Minerva che era qui situata è conservata al Museo Archeologico di Cividate Camuno e proviene dagli scavi tuttora in corso in località Spinera, tra Breno e Cividate Camuno.

E' alta 190 cm ed ha il capo cinto da un elmo attico con figura di sfinge. Si ritiene che sia la più bella replica di epoca romana (ne esistono solo tre al mondo) di un originale greco del V sec. a.c., raffigurante Athena Hygieia.

La Dea era protettrice della città, Dea della salute legata alle acque, il cui culto era diffuso in tutto l'Impero Romano.

IL TEATRO

Ritrovata nel 1986-87 priva delle braccia e senza volto (oggi ricostruito), era venerata in un Tempio che era stato eretto in un luogo già in precedenza sfruttato dai Camuni per virtù considerate sanatrici; sorgeva ai piedi della Montagna 'sacra', dalla quale sgorgava una fonte di acqua naturale, che andava ad alimentarlo direttamente. 

I reperti provengono in larga parte dal Santuario di Minerva di Breno: tegami, vassoi, incensieri, brocche e coppe databili tra il I e il IV secolo d.c.. La pratica dell'offerta del cibo agli Dei passava per una serie di cerimonie, che andavano dalla processione, alla purificazione e alla libagione rituale sempre accompagnate dalla preghiera alla divinità. Sull'ara antistante l'ingresso del Tempio, avveniva il sacrificio rituale dell'animale prescelto e offerto alla divinità.

IL MUSEO


MUSEO ARCHEOLOGICO DI CIVIDATE CAMUNO

Il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica è punto di partenza e di arrivo del percorso della Valle Camonica romana, che a Cividate Camuno ha come altre tappe lo spazio del foro in parte visibile nell’area archeologica in via Palazzo e il Parco Archeologico del teatro e dell’anfiteatro, e poi spinge a raggiungere, poco lontano, il Parco Archeologico del Santuario di Minerva da cui proviene l’imponente scultura della dea“.
(Da comunicato ufficiale, 2021).

Il museo archeologico di Cividate Camuno creato nel 1981 è uno splendido scrigno di reperti romani rinvenuti in Valle Camonica. Primo fra tutti la meravigliosa statua di Minerva, in marmo pentelico, proveniente dal santuario di Breno. 

Vi sono conservati infatti i materiali provenienti dal Santuario di Minerva di Breno e prima fra tutti la statua di Minerva, una delle tre repliche tuttora esistenti, forse la migliore, dell'Athena Hygieia di Atene del V secolo a.c..

FORO DI LUCA GIARELLI

Gli oggetti esposti provengono per la maggior parte da Cividate: dalle necropoli (lucerne, vetri, fibule ecc.), da edifici minori (vetri, ceramiche, monete ecc.), ma pure da zone imprecisate (parti di edifici, colonne, frammenti di statue ecc.).  

Nel museo è raccolto materiale romano recuperato in vari scavi e ricerche avvenuti sin dal 1600 in Valle Camonica (conquistata dai Romani in epoca Imperiale). Il museo è suddiviso in quattro sezioni: 
- il territorio, cioè la ricostruzione dell’immagine urbanistica, architettonica e topografica del più importante centro romano della Valle, 
- la città, con i monumenti e i mosaici in essa ritrovati,
- i culti arcaici desunti dai resti ritrovati, 
- e le varie necropoli, con epigrafi e corredi funerari da vari siti della valle, tra cui i significativi materiali da Borno, Breno, Cividate, e due rilievi con oranti che costituivano i cippi terminali di un recinto funerario.

STELE FUNERARIA ROMANA (LUCA GIARELLI)

Nel 2004, durante gli scavi del foro, è stata ritrovata una statua maschile che è stata aggiunta alla collezione del museo. Si possono inoltre ammirare pavimenti in mosaico, cippi funerari, corredi funerari, un piede di bronzo, monete, un delicatissimo pilastrino con Dionisio fanciullo e molto altro ancora.


BIBLIO

- Tambornino - in Pauly-Wissowa - IX - s. v. Hygieia - 1916 -
- Angela Guglielmetti, Sara Masseroli, Serena Solano - Aspetti del rituale dall'analisi delle ceramiche del santuario -
- Bruno Passamani, AA VV - Arte in Val Camonica - Brescia - Industrie grafiche bresciane - 2004 -


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