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CASTELLUM TIDDITANORUM - TIDDIS (Algeria)

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Tiddis, chiamata anticamente Castellum Tidditanorum o Tiddi, fu una città romana dell'odierna Algeria, posta presso Cirta (Costantina), capitale del popolo berbero della Numidia, nel territorio dell'attuale comune di Bni Hamden nella Provincia di Costantino, nella parte orientale dell'Algeria.

Tiddis venne costruita dai Romani su un altopiano come "vicus" e come cittadella difensiva della Confederatio Cirtense, amministrata dai coloni romani di Cirta ma che seguì poi il sistema di urbanizzazione romana. Apparteneva alla colonia di Cirta e, con le altre colonie di Rusicade, Milev e Chullu, faceva parte della confederazione delle IV colonie. Nel II e I secolo a.c. sono presenti infatti in loco ceramica di importazione e iscrizioni puniche, che testimoniano l'influenza di Cirta.

Chiamata in epoca moderna Ksantina el Kedima, si trova all'ingresso delle gole del Khreneg, formate dal uadi Rhummel, su un pianoro elevato sulle pendici meridionali della montagna, in posizione facilmente difendibile.  Castellum Tidditanorum ricordava molto un castello medievale, perchè aveva una sola entrata principale e anche il suo impianto urbano era simile a quello di una piccola città fortificata medievale, sia per la morfologia del terreno che per dislocazioni militari. 

Tuttavia i suoi cittadini fecero del tutto per trasformare il vecchio villaggio in una vera e propria città romana. Dalle iscrizioni si conoscono i magistrati e i decurioni del castellum. Sulle pendici della rupe si possono vedere molte case e i resti del bastione originale del castellum. Aveva una porta monumentale, terme, impianti industriali (concerie), un santuario a Mitra risalente al IV secolo a.c., e anche una cappella cristiana.

Castelli e cisterne d'acqua di tutte le forme rievocano la maestria dei Romani nel fornire d'acqua anche alle zone predesertiche, per cui la città non venne a abbandonata per mancanza di fonti o, come è più probabile perchè venne meno la manutenzione di simili edifici atti a mantenere la riserva idrica.

LE CISTERNE ROMANE


I LOLLII

I Lollii erano una ragguardevole famiglia della città, di provenienza berbara-numidia, dei quali rimane ancora Il monumentale mausoleo circolare posto alcuni chilometri più a nord. Il monumento fu eretto da Quintus Lollius Urbicus, nativo di Tiddis (e figlio di un proprietario terriero berbero romanizzato) che divenne poi prefetto di Roma sotto Antonino Pio.

Lollius Urbicus era figlio di Marcus Lollius Senecio, un proprietario terriero berbero numidico, e di sua moglie Grania Honorata. Sembra fosse membro di "una comunità cirtana a Roma", i cui membri includevano: 
- Publius Pactumeius Clemens, console nel 138; 
- Gaius Arrius Antoninus, console verso il 170; 
- l'oratore Marcus Cornelius Fronto. 



TIDDIS CRISTIANA

Dopo la conquista romana, appartenne al territorio della confederazione della Respublica IIII coloniarum Cirtensium, che aveva uno statuto particolare nell'ambito della provincia.
Alla fine del V secolo la città divenne sede di un vescovado e di due basiliche cristiane successivamente eliminate. Una si trovava all'entrata della città; l'altra in un quartiere più lontano ed è stata scavata solo parzialmente.

La comunità locale sparì con la conquista araba nella seconda metà del VII secolo, ma alcuni resti di ceramica mostrano la sopravvivenza di un piccolo villaggio - con alcuni abitanti cristiani - all'interno delle rovine di Tiddis fino al XI secolo.



DESCRIZIONE

Oggi, Tiddis è un autentico sito romano chiamato Res eddar o il "picco della Casa" situato nella Gola del Khreneg, appena a nord di Cirta. Segna la presenza di una civiltà romana attraverso iscrizioni di arte rupestre e ceramiche romane.

La città era articolata su terrazze scavate nella roccia, collegate tra loro da vie in pendenza o da scale. La mancanza di sorgenti determinò la costruzione di numerose cisterne per garantire l'approvvigionamento idrico. 

La città si estendeva su una strada principale che andava da un portale monumentale traversando il foro, la curia, gli edifici abitativi, i bagni pubblici e le cisterne (costruiti da M. Cocceius Anicius Faustus nella metà del III secolo), e sulla cima della rupe un Tempio di Saturno (che produsse un gran numero di stele ora nel Museo Costantino). 

Tra i monumenti cittadini sono le mura, con una porta monumentale, terme con cisterne, costruite da Marco Cocceio Anicio Fausto alla metà del III secolo e un tempio dedicato a Saturno, nella parte più elevata della città, che ha restituito numerose stele, oggi conservate nel museo di Costantina. Erano inoltre presenti installazioni industriali per la produzione di ceramiche e un santuario mitraico del IV secolo. 

La presenza di ceramica attesta che il centro, seppur con le gravi difficoltà del medioevo, era comunque riuscito a sopravvivere ancora nel X e XI secolo, ma in seguito la città venne abbandonata.

Gli scavi archeologici sono stati condotti tra il 1940 e il 1973 dall'archeologo francese André Berthier


BIBLIO

- André Berthier - Tiddis -  Antique Castellum Tidditanorum - Academie des Belles lettres - 1951 -
- André Berthier -  Tiddis - cité antique de Numidie - Academie des Belles lettres - 2000 -
- H. Jaubert - Anciens évêchés et ruines chrétiennes de la Numidie et de la Sitifienne - Recueil des Notices et Mémoires de la Société archéologique de Constantine - vol. 46 - 1913 -
- Serge Lancel - The ancient Algeria - Editions Mengès - 2003 -

 

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