SALLUSTIA ORBIANA |
Nascita: ...
Morte: 227
Figlia: Sallustia Orbiana
Gens: Seia
Professione: prefetto del pretorio di Alessandro Severo e poi Cesare
Lucio Seio Sallustio (... – 227) fu un usurpatore romano. Egli era prefetto del pretorio di Alessandro Severo. Fu elevato al rango di cesare, probabilmente quando la figlia Sallustia Orbiana fu data in sposa ad Alessandro nel 225. Attentò alla vita del genero e, come conseguenza, fu giustiziato (227) mentre la figlia venne esiliata in Libia.
Secondo Erodiano, la caduta di Sallustio fu causata dalla madre dell'imperatore, Giulia Mamea. Alessandro amava la moglie e viveva con lei, ma Sallustia fu allontanata dal palazzo da Mamea, che era gelosa del titolo di augusta ottenuto dalla nuora.
Indispettito dall'arroganza di Mamea ma in debito con Alessandro per i favori da lui concessigli, Sallustio decise di ritirarsi presso il campo dei Pretoriani, ma Mamea lo mandò ad arrestare e mettere a morte, esiliando la nuora; il tutto sarebbe avvenuto, secondo Erodiano, contro il volere di Alessandro, il quale però non ebbe il coraggio di opporsi alla propria madre.
SALLUSTIA ORBIANA
Sallustia era famosa per la sua bellezza e Settimio, appena sedicenne, la sposò per volere di sua madre, ma poi se ne innamorò e le effigi in cui si tenevano per mano sembrerebbero confermarlo. Il matrimonio che fece di lei un'imperatrice e un'augusta avvenne nel mese di agosto del 225 d.c.
Proprio per l'amore che le portava, Settimio, contro il volere di sua madre, le concesse il titolo di Augusta che Iulia Mamaea avrebbe voluto per sè. Lucio Seio Sallustio, il padre di Orbiana, era prefetto del pretorio di Alessandro Severo, del quale aveva la completa fiducia. Seio fu così elevato al rango di cesare, probabilmente quando la figlia Sallustia Orbiana fu data in sposa ad Alessandro.
In qualità di augusta, Orbiana venne ritratta su diverse monete, oggi rare a causa del breve regno, e spesso le immagini celebravano la concordia augustorum, la «concordia degli augusti», con Orbiana e Alessandro che si stringono la mano in un gesto di affetto e concordia. Fu l'unica moglie di Severo a venire effigiata sulle monete.
A riprova della sua bellezza una pregevole statua di Sallustia si trova oggi ai Musei Vaticani, nel Cortile Belvedere, dove Sallustia è rappresentata nelle vesti di Venus Felix, accompagnata da Cupido, e la base porta la dedica di due liberti dell'imperatrice: "A Venere felice Sallustia ed Helpido hanno consacrato questa statua" Elpidio e Sallustia. La sua pettinatura, ornata da diadema, forma delle trecce che ricadono sul collo. La parte superiore del corpo è nuda, accanto ha un Cupido, in basso un'iscrizione.
L'ESILIO
Si dice che Seio attentò alla vita del genero per succedergli sul trono per cui venne giustiziato mentre la figlia venne esiliata in Libia. Secondo Erodiano però, la caduta di Sallustio fu causata dalla madre dell'imperatore, Giulia Mamea.
Alessandro amava teneramente sua moglie e stava sempre con lei, ma Sallustia fu allontanata dal palazzo da Mamea, che era gelosa del titolo di augusta, dell'affetto che il figlio nutriva per lei e probabilmente per la sua celebrata bellezza. Mamea entrò in contrasto anche con Seio, cercando di cacciarlo insieme alla figlia. Mamea voleva una nuora da dirigere ma evidentemente sia lei che suo figlio opponevano una certa resistenza.
Sallustio decise di ritirarsi presso il campo dei Pretoriani, dove sua figlia, per sfuggire alla suocera, lo raggiunse. Qui Sallustio chiese alla guardia pretoriana di proteggere sua figlia, ma per questo fu accusato da Mamea di complotto contro l'imperatore, facendolo arrestare e mettere a morte.
Per il solo fatto di essere figlia di un traditore, Sallustia venne privata del titolo di Augusta, suo marito dovette divorziare da lei e venne esiliata sulla costa africana. Il tutto sarebbe avvenuto, secondo Erodiano, contro il volere di Alessandro, il quale però non ebbe il coraggio di opporsi alla dispotica madre.
Più tardi Alessandro morirà con madre, assassinati dai soldati dell'usurpatore Massimino Trace, nel 235 d.c., ponendo fine alla dinastia severiana. In quanto a Sallustia Orbiana l'esilio le evitò una fine così sanguinosa, e le fonti si dimenticheranno di lei. Forse se Iulia Mamaea non avesse perseguitato la nuora, magari Alessandro ben visto dal popolo per la bella e autonoma moglie, e non associato alla intrigante madre, se la sarebbe potuta cavare.
BIBLIO
- Historia Augusta, Severus,
- Raissa Calza - Orbiana - Enciclopedia dell'Arte Antica - su Enciclopedia Treccani - 1963 -
- Herbert W. Benario - Alexander Severus (A.D. 222-235) - in De Imperatoribus Romanis - 1997 -
- A. Calderini - Le Donne dei Severi - Rome - 1945 -
- J.R. De Serviez - tr. B. Molesworth - The Roman Empresses - London - 1752 - New York - 1913 -
BibliografiaErodiano, VI.1.9-10.
SALLUSTIA ORBIANA
Sallustia era famosa per la sua bellezza e Settimio, appena sedicenne, la sposò per volere di sua madre, ma poi se ne innamorò e le effigi in cui si tenevano per mano sembrerebbero confermarlo. Il matrimonio che fece di lei un'imperatrice e un'augusta avvenne nel mese di agosto del 225 d.c.
Proprio per l'amore che le portava, Settimio, contro il volere di sua madre, le concesse il titolo di Augusta che Iulia Mamaea avrebbe voluto per sè. Lucio Seio Sallustio, il padre di Orbiana, era prefetto del pretorio di Alessandro Severo, del quale aveva la completa fiducia. Seio fu così elevato al rango di cesare, probabilmente quando la figlia Sallustia Orbiana fu data in sposa ad Alessandro.
In qualità di augusta, Orbiana venne ritratta su diverse monete, oggi rare a causa del breve regno, e spesso le immagini celebravano la concordia augustorum, la «concordia degli augusti», con Orbiana e Alessandro che si stringono la mano in un gesto di affetto e concordia. Fu l'unica moglie di Severo a venire effigiata sulle monete.
A riprova della sua bellezza una pregevole statua di Sallustia si trova oggi ai Musei Vaticani, nel Cortile Belvedere, dove Sallustia è rappresentata nelle vesti di Venus Felix, accompagnata da Cupido, e la base porta la dedica di due liberti dell'imperatrice: "A Venere felice Sallustia ed Helpido hanno consacrato questa statua" Elpidio e Sallustia. La sua pettinatura, ornata da diadema, forma delle trecce che ricadono sul collo. La parte superiore del corpo è nuda, accanto ha un Cupido, in basso un'iscrizione.
L'ESILIO
Si dice che Seio attentò alla vita del genero per succedergli sul trono per cui venne giustiziato mentre la figlia venne esiliata in Libia. Secondo Erodiano però, la caduta di Sallustio fu causata dalla madre dell'imperatore, Giulia Mamea.
Alessandro amava teneramente sua moglie e stava sempre con lei, ma Sallustia fu allontanata dal palazzo da Mamea, che era gelosa del titolo di augusta, dell'affetto che il figlio nutriva per lei e probabilmente per la sua celebrata bellezza. Mamea entrò in contrasto anche con Seio, cercando di cacciarlo insieme alla figlia. Mamea voleva una nuora da dirigere ma evidentemente sia lei che suo figlio opponevano una certa resistenza.
Sallustio decise di ritirarsi presso il campo dei Pretoriani, dove sua figlia, per sfuggire alla suocera, lo raggiunse. Qui Sallustio chiese alla guardia pretoriana di proteggere sua figlia, ma per questo fu accusato da Mamea di complotto contro l'imperatore, facendolo arrestare e mettere a morte.
Per il solo fatto di essere figlia di un traditore, Sallustia venne privata del titolo di Augusta, suo marito dovette divorziare da lei e venne esiliata sulla costa africana. Il tutto sarebbe avvenuto, secondo Erodiano, contro il volere di Alessandro, il quale però non ebbe il coraggio di opporsi alla dispotica madre.
Più tardi Alessandro morirà con madre, assassinati dai soldati dell'usurpatore Massimino Trace, nel 235 d.c., ponendo fine alla dinastia severiana. In quanto a Sallustia Orbiana l'esilio le evitò una fine così sanguinosa, e le fonti si dimenticheranno di lei. Forse se Iulia Mamaea non avesse perseguitato la nuora, magari Alessandro ben visto dal popolo per la bella e autonoma moglie, e non associato alla intrigante madre, se la sarebbe potuta cavare.
BIBLIO
- Historia Augusta, Severus,
- Raissa Calza - Orbiana - Enciclopedia dell'Arte Antica - su Enciclopedia Treccani - 1963 -
- Herbert W. Benario - Alexander Severus (A.D. 222-235) - in De Imperatoribus Romanis - 1997 -
- A. Calderini - Le Donne dei Severi - Rome - 1945 -
- J.R. De Serviez - tr. B. Molesworth - The Roman Empresses - London - 1752 - New York - 1913 -
BibliografiaErodiano, VI.1.9-10.