LA DEA ROMA PROTETTRICE DELLA CITTA' ETERNA E DELL'IMPERO ROMANO |
Molti erano gli Dei protettori dei Romani che avevano però nei confronti delle divinità un rapporto molto diverso da quello di molti altri popoli e anche da quello di oggi nelle religioni monoteiste. I Romani non avevano doveri di amore o di obbedienza verso i loro Dei perchè ciò che era dovuto lo svolgeva lo stato attraverso le comunità sacerdotali appositamente costituite e pagate.
Semmai i Romani dovevano badare ai piccoli rituali dei loro Larari, o in caso di necessità per la richiesta di una grazia speciale promettevano una ricompensa alla divinità preposta che però riceveva la ricompensa solo a grazia ricevuta e nulla era dovuto prima.
Tanto è vero che di solito la forma di scioglimento del voto, che non consisteva ma in una rinuncia o privazione personale ma di un regalo alla divinità come veste preziosa, statuina o statua, ara o addirittura tempio (per esempio in caso di vittoria di un generale) era: "Perchè il Dio o la Dea si è comportato-a bene con me."
DEA ROMA
La Dea era raffigurata armata di spada, talvolta clipeata o coronata di alloro, con vicino una Vittoria alata o altri simboli. Era la protettrice della città di Roma ma pure di tutto l'Impero Romano a cui assicurava la perpetua vittoria sugli altri popoli.PRIAPO
Priapo era il Dio dell'amore sessuale e della fertilità delle campagne. Gli era sacro l'asino ed era figurato come vecchio barbuto seminudo con un enorme membro eretto e munito di falce. Proteggeva inoltre gli orti e le vigne dai ladri, dai golosi e dagli uccelli.MEFITIS
O MEFITE, divinità dell'Italia centro meridionale, venerata soprattutto dagli Osci, le erano dedicate le puzzose esalazioni del vulcano. A Roma le era dedicato un tempietto sull'Esquilino. Compito suo era proteggere dai fetidi miasmi.
DIO ROBIGO |
TERMINE
ROBIGO
Dio romano che proteggeva il grano dalla ruggine.
MATRONE
Dee protettrici delle fattorie. Raffigurate sedute, avvolte in mantelli chiusi sul petto da una fibbia e con ampie cuffie. Erano venerate in tutta la Renania dalla svizzera all'Olanda.
Per un approfondimento: CULTO DELLE DEE MATRESDEVERONA
Divinità latina, chiamata anche Devèrra, si occupava di proteggere la casa e le proprietà, di assistere alla nascita dei bambini e alla pulizia.
VESTA
Era preposta alla protezione del focolare domestico e il suo fuoco sacro ardeva in tutti i templi.
DEI PENATI |
PENATI
Erano i numi tutelari della casa e del focolare. Proteggevano la casa e badavano al suo benessere, ogni famiglia aveva i suoi Penati. Ogni comunità, quartiere e città aveva i Penati ovvero demoni protettori legati al culto del fuoco sacro di Vesta.
Erano i numi tutelari della casa e del focolare. Proteggevano la casa e badavano al suo benessere, ogni famiglia aveva i suoi Penati. Ogni comunità, quartiere e città aveva i Penati ovvero demoni protettori legati al culto del fuoco sacro di Vesta.
Dio Quirino, protettore delle curie e delle attività degli uomini.
BONA DEA
Dea delle guarigioni e della castità delle donne, ma soprattutto proteggeva il popolo e lo stato romano.
antichissima Dea etrusca, acquisita dai Romani come prostituta divinizzata protettrice dei plebei.
ANGERONA
Dea romana che non solo si preoccupava della salute, soprattutto delle tonsille e per proteggere dall'angina, ma aveva pure il compito di proteggere gli amori segreti, affinchè gli amanti in questione non corressero pericoli.LAVERNA
proteggeva i guadagni, onesti e disonesti, non aveva scrupoli, tanto che era diventata la Dea protettrice dei ladri.
ANTEVORTA
Aggettivo ma pure aspetto di Carmenta, o Cama, divina veggente che secondo la tradizione, sarebbe venuta col figlio Evandro nel Lazio dall'Arcadia. Ella proteggeva i bambini dalle Striges, uccelli notturni che si credeva succhiassero il sangue dei bimbi in culla, e delle partorienti nelle doglie.CONCORDIA
Figlia di Giove e di Tèmi e ovviamente sorella della Pace. Proteggeva l'unione delle famiglie, dei cittadini e delle case.
MUTINUS TUTULUS
Uno dei Pignora Imperii protettore dell'Impero romano.
Per un approfondimento: CULTO DI MUTINO TUTULUS
EPONA
Ippona, o Epona, era la protettrice dei cavalli, e veniva rappresentata sempre in sella a un cavallo con una lunga tunica e una coppa in mano.
Ippona, o Epona, era la protettrice dei cavalli, e veniva rappresentata sempre in sella a un cavallo con una lunga tunica e una coppa in mano.
SCHADAPRA
Questa divinità proteggeva dai morsi di serpente.
PILUNNO
Dio protettore della casa e propiziatore di numerosa discendenza.
STATA
Divinità romana che proteggeva dagli incendi e che veniva invocata in aiuto al sorgere di incendi.
IUNO
era lo spirito tutelare femminile che accompagnava e proteggeva ogni donna.
CABIRI
Erano i servitori della Grande Madre Cibele. Erano considerati i protettori dei marinai che li invocavano chiamandoli Megaloi theoi, mentre i romani li chiamavano Dii magni potentes valentes, sull'isola di Lemno, erano chiamati Haphaistoi.
FORCULO
Dio che si occupava della custodia e la protezione delle porte, compito che assolveva assieme a Cardèa e Limèntico.
GÈNI
nella religione romana, spiriti o divinità secondarie considerate custodi delle sorti delle famiglie e dei singoli, di cui costituiscono il principio vitale. Il genius corrisponde al genètlio o daimon dei greci ed a spiriti di vario tipo, il cui culto era diffuso presso i popoli dell'antichità. I Romani lo ritenevano uno spirito buono, una specie di angelo custode che nasceva e moriva con l'individuo, lo accompagnava e ne dirigeva le azioni nel corso dell'intera vita. Uscendo dall'ambito familiare, dove era particolarmente venerato il genio del pater familias,
In epoca imperiale il culto acquistò dimensione pubblica: si attribuì un genio protettore anche ai luoghi (genius loci), rappresentato per lo più sotto forma di serpente, immagine che imponeva il rispetto del luogo; fu venerato il genius populi romani in figura di giovinetto; con Augusto venne istituito il culto del genio dell'imperatore vivente.
LATERCULO
Dio protettore del focolare.
FORNACE
Dea protettrice dei forni per la panificazione.
Divinità nata dopo la guerra civile del 44 a.c. che segnò l'inizio di un lungo periodo di pace. La Pace dei Romani non aveva nulla in comune, se non il significato con la Irene dei Greci. Era colei che proteggeva la pace, in realtà poco frequente a Roma, figurata come giovane donna recante in una mano un ramoscello di ulivo e la cornucopia nell'altra.
Per un approfondimento: CULTO DI PAX
LARES COMPITALES
LARES CIOE' GENI |
PORTUNO
Dio protettore delle case, delle porte e di chi entrava ed usciva. In seguito diventò anche protettore dei porti.
Dio protettore delle case, delle porte e di chi entrava ed usciva. In seguito diventò anche protettore dei porti.
SEMITALI
Divinità che custodivano e proteggevano le strade.
Divinità che custodivano e proteggevano le strade.
erano divinità, forse di origine etrusca, preposte a vegliare e proteggere i crocicchi stradali, cioè i punti urbani ed extraurbani dove due o più strade si incrociavano. Proteggevano il popolo dagli incidenti stradali e dai cattivi incontri.
«Augusto ripristinò alcune antiche tradizioni religiose che erano cadute in disuso, come l'augurio della Salute, la dignità del flamine diale, la cerimonia dei Lupercalia, dei Ludi Saeculares e dei Compitalia. Vietò ai giovani imberbi di correre ai Lupercali e sia ai ragazzi, sia alle ragazze di partecipare alle rappresentazioni notturne dei Ludi Saeculares, senza essere accompagnati da un adulto della famiglia. Stabilì che i Lari Compitali fossero adornati di fiori due volte all'anno, in primavera ed estate.»
(Svetonio, Augustus, 31.)
«Augusto ripristinò alcune antiche tradizioni religiose che erano cadute in disuso, come l'augurio della Salute, la dignità del flamine diale, la cerimonia dei Lupercalia, dei Ludi Saeculares e dei Compitalia. Vietò ai giovani imberbi di correre ai Lupercali e sia ai ragazzi, sia alle ragazze di partecipare alle rappresentazioni notturne dei Ludi Saeculares, senza essere accompagnati da un adulto della famiglia. Stabilì che i Lari Compitali fossero adornati di fiori due volte all'anno, in primavera ed estate.»
(Svetonio, Augustus, 31.)
TRESTONIA
I Romani che si mettevano in viaggio usavano invocare questa Dea a protezione se si sentivano stanchi o avevano qualche incidente.
I Romani che si mettevano in viaggio usavano invocare questa Dea a protezione se si sentivano stanchi o avevano qualche incidente.
BIBLIO
- George Dumezil - La religione romana arcaica - a cura di Furio Jesi - Rizzoli Editore - Milano - 1977 -
- William Warde Fowler - The Roman Festivals of the Period of the Republic - Londra - 1908 -
- William Warde Fowler - The Roman Festivals of the Period of the Republic - Londra - 1908 -
- Carlo Prandi - Mito in Dizionario delle religioni - di Giovanni Filoramo - Torino - Einaudi - 1993 -
- D. Sabbatucci - La religione di Roma antica - Il Saggiatore - Milano - 1989 -
- R. Del Ponte - Dei e miti italici. Archetipi e forme della sacralità romano-italica - ECIG - Genova - 1985 -