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SOTTO CHIESA DI S. AGOSTINO

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S. AGOSTINO sulla FABRICA ROMANA MARMORUM

- 1479. STATIO RATIONIS MARMORVM. 

« Rendendosi angusta la chiesa fabbricata da padri che già in notabil numero erano destinati al servitio di quella, il cardinale Guglielmo Eustotevilla havendola da fondamenti fatta demolire, coll'indirizzo di Jacomo da Pielrasanta e Sebastiano Fiorentino fece erger questa che di presente si vede».

- La chiesa fu fabbricata sopra una collinetta la quale, come il monte Giordano, il monte de' Fiori etc. rappresenta la rovina di un grande edificio: ma non se ne conosce la natura nè il nome antico.

La facciata, ispirata alla chiesa di Santa Maria Novella di Firenze, è stata da alcuni attribuita a Leon Battista Alberti e venne costruita nel 1483 da Jacopo da Pietrasanta utilizzando il travertino proveniente dal Colosseo. Le due volute laterali sono state aggiunte dal Vanvitelli, che tra il 1746 e il 1750 eresse anche il nuovo convento e il chiostro.

- La statua della Madonna, più grande del vero come in genere le divinità pagane o gli imperiali, seduta con corona e pargolo, sarebbe per alcuni una Grande Madre rimaneggiata. Secondo una tradizione popolare sarebbe invece un'antica effigie di Agrippina che teneva fra le braccia il piccolo Nerone. In ogni caso non è del Sansovino ma di epoca imperiale.

AGRIPPINA

(RODOLFO LANCIANI - STORIA DEGLI SCAVI DI ROMA E NOTIZIE INTORNO LE COLLEZIONI ROMANE DI ANTICHITÀ)

Se il Lanciani afferma che la Madonna sia di epoca imperiale e non del Sansovino c'è da credergli, anche perchè il bambino è nudo, cosa scandalosa per i cattolici, ma normalissimo per i romani antichi, tanto è vero che oggi gli hanno messo le mutande e una cintura alla madre, sono delle aggiunte, ma rigorosamente in argento. Forse il Sansovino ci ha messo le mani, anzi è molto probabile, ma solo per adattare la statua.

Del resto è in argento pure il suo piede e la causa sta nel fatto che "per devozione popolare", fin dagli inizi dell’Ottocento questa «Madonna col Bambino» venne considerata protettrice delle partorienti, tanto da assumere la denominazione, di Madonna del Parto. ma non si capisce perchè, visto che ha un bambino che sta in piedi sulle ginocchia. 

Qualcuno ha affermato che il manto che porta era quello indossato dalle donne incinte, ma non ne abbiamo riscontro. Inoltre risulta che la protettrice dei parti fosse S. Anna e non la Madonna, e in ogni caso non questa.


Nel 1822 papa Pio VII (1800-1823), come risulta dalla iscrizione posta nel basamento, concesse un'indulgenza di 200 giorni (cioè 200 giorni in meno da bruciarsi nelle fiamme del purgatorio) a chi le avesse baciato il piede, che sporge in basso dall'ampio panneggio della Vergine.
E la pia consuetudine ebbe un tale successo che il piede di marmo divenne in breve tempo talmente consunto da rendere necessaria la sostituzione con un piede, che doveva essere come minimo d'argento.

Se Rodolfo Lanciani asserisce che la Madonna è di epoca imperiale e che sotto l'antica chiesa e la precedente più piccola vi fosse un edificio maestoso, c'è da credergli, essendo stato egli uno dei più grandi archeologi di tutti i tempi, italiani e stranieri. 

Egli afferma che la chiesa originale sia stata edificata su un grande edificio preesistente ma non si sa quale non avendo mai proceduto nessuno agli scavi sotto la Chiesa, un vero peccato. Quel che è certo è che furono utilizzati i blocchi di travertino del Colosseo, che la chiesa ha sempre negato attribuendo al distruzione a un terremoto.


Tanto per chiarire, queste sono state le onorificenze riconosciute nel mondo a Rodolfo Lanciani per le sue attività di grande archeologo:

 - Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - ITALIA -
 - Cavaliere dell'Ordine Civile di Savoia - ITALIA -
 - Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - ITALIA -
 - Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore - FRANCIA -
 - Cavaliere di III classe dell'Ordine dell'Aquila Rossa - GERMANIA -
 - Membro dell'Ordine Reale Vittoriano - REGNO UNITO -
 - Cavaliere di V classe dell'Ordine di San Stanislao - IMPERO RUSSO -
 - Cavaliere dell'Ordine della Stella Polare - SVEZIA -
 - Cavaliere dell'Ordine di Carol I - ROMANIA -
 - Croce d'argento dell'Ordine di Giorgio I - GRECIA -

MADONNA DEI PELLEGRINI (CARAVAGGIO)
In quanto alla devozione per la Madonna il dissacratore poeta romanesco Gioachino Belli scrisse:
La madonna tanto miracolosa.
Oggi, a forza de gómmiti e de spinte,
Ho potuto accostamme ar butteghino 
De la Madonna de Sant'Agustino,
Quella ch'Iddio je le dà tutte vinte.
Tra du' spallière de grazie dipinte
Se ne sta a sede co Gesù bambino,
Co li su' bravi orloggi ar borzellino,
E catene, e scioccaglije, e anelli e cinte.
De brillanti e de perle, e cià l'apparto:
Tiè vezzi, tiè smanijji, e tiè collana:
E de diademi ce n'ha er terzo e 'r quarto.
Inzomma, accusì ricca e accusì ciana,
Quella povera Vergine der Parto 
Nun è più una Madonna: è una puttana.


La chiesa, che in realtà oggi è basilica ed è intitolata a S. Trifone (un giovane pastore di oche, capace di operare guarigioni ed esorcismi) e a S. Agostino (uno dei padri della chiesa), venne edificata tra la fine del XIV secolo e gli inizi del XV secolo e ultimata intorno al 1420, ma risultò troppo piccola per le esigenze della comunità conventuale ma soprattutto, essendo posta troppo in basso rispetto al corso del fiume Tevere, era soggetta anche alle sue piene.

Così, tra il 1479 e il 1483 fu edificata l'attuale basilica, perpendicolarmente all'antica. Ma tutto questo Rodolfo Lanciani lo sapeva benissimo, per cui quando indica un monumento più antico sottostante non allude alla precedente chiesa conventuale, del resto molto più piccola della successiva, ma alla "rovina di un grande edificio".

È una delle prime chiese romane costruite nel Rinascimento ed ospita la Madonna di Loreto, conosciuta però soprattutto come Madonna del Pellegrini, uno dei più bei capolavori del Caravaggio che donò l'opera alla chiesa come ringraziamento per l'asilo concesso. 

Il pittore infatti vi si rifugiò per fuggire all'arresto dopo aver ferito a piazza Navona un aiuto notaio, accusato dall'artista di aver rivolto alla sua amante troppe attenzioni. La stessa donna, Lena, risulterebbe ritratta nell'opera esposta. E' noto che il grande artista fosse tanto geniale quanto aggressivo e attaccabrighe.

Nella chiesa sono visibili anche altri capolavori come una tela del Guercino con i Santi Agostino, Giovanni Battista e Paolo l'Eremita, e il famoso affresco del Profeta Isaia di Raffaello. Nei pilastri rivestiti di marmi policromi, alle colonne si alternano figure di Profeti, inquadrate da cornici dorate e da decorazioni di bronzo.


BIBLIO

- P Antonino Ronci and D. Torre - S. Agostino in Campo Marzio, Roma - D. Torre - 1950 -- "Rome - Sant'Agostino Church" - Augnet - Retrieved 3 marzo 2020 -
- Rendina, Claudio - La grande enciclopedia di Roma - Rome - Newton Compton -2000 -
- Rodolfo Lanciani - Nuove storie dell'antica Roma - (New Tales of Old Rome, Boston; New York, Houghton, Mifflin and Co., 1902) - Roma - Newton & Compton - 2006 -
- Rodolfo Lanciani - La distruzione dell'antica Roma - Roma - A. Curcio - 1986 -


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