L’arco di Marco Aurelio, di cui ci restano tre rilievi, più il frammento di un quarto, che si trovavano tra il VII secolo d.c. e la metà del ’500 nella chiesa dei Santi Luca e Martina nel foro romano, era situato anticamente accanto alla curia Iulia, dove si erano conservati anche due dei suoi quattro piloni.
Marco Aurelio, al comando dell'esercito romano aveva battuto le popolazioni germaniche e sarmatiche a nord del medio corso del Danubio, per cui aveva ottenuto per decreto del Senato romano il trionfo insieme al figlio Commodo, da poco nominato Augusto. In suo onore venne eretta una statua equestre, tuttora custodita nel Palazzo dei Conservatori e appunto un arco di trionfo.
L'arco era decorato in tutto da dodici splendidi rilievi che celebravano il trionfo del 176 d.c., otto dei quali inseriti nell’arco di Costantino quando l’arco di Marco Aurelio era stato smontato, e aveva una iscrizione dedicatoria. Sotto di esso era un passaggio che portava al Foro di Cesare e a quello di
Augusto.
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PANNELLI DELL'ARCO DI MARCO AURELIO SULL'ARCO DI COSTANTINO |
LA MORTE DI MARCO AURELIO
« Uomo, sei stato cittadino in questa grande città: che ti importa se per cinque anni o per cento? Quel che è secondo le leggi ha per ognuno pari valore.
Che c'è di grave allora se dalla città ti espelle non un tiranno o un giudice ingiusto, ma la natura che ti ci aveva introdotto?
A stabilire che il dramma è completo infatti è chi allora fu responsabile della composizione, ora del dissolvimento; tu invece non sei responsabile né dell'una né dell'altro. Quindi parti sereno: chi ti congeda è sereno.»
(Marco Aurelio, 12.36.)
Marco, sentendo che i suoi giorni erano alla fine e il dovere compiuto, accettò da stoico una morte onorevole, astenendosi dal mangiare e bere, per morire il più rapidamente possibile. Il sesto giorno, chiamati gli amici e deridendo le cose umane disse loro:
« Perché piangete per me e non pensate piuttosto alla pestilenza e alla morte comune? Se vi allontanerete da me, vi dico, precedendovi, statemi bene ».
Nel settimo giorno si aggravò e ammise brevemente solo il figlio alla sua presenza, ma quasi subito lo mandò via, per non contagiarlo. Uscito Commodo, coprì il capo come se volesse dormire, come il padre Antonino Pio, e quella notte morì.
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ARCO DI COSTANTINO |
L'IMPERATORE BUONO
Marco Aurelio fu giudicato uno dei cinque buoni imperatori, in realtà furono quattro ma Costantino vi si aggiunse e vi venne aggiunto dai cristiani (pur avendo assassinato figlio e moglie per cui qualche perplessità rimane e anche perchè doveva essere il popolo a deciderlo), ciononostante l'arco di Marco Aurelio venne abbattuto.
Dei 36 archi di trionfo che Roma possedeva ne rimangono l'arco di Tito, di Settimio Severo, di Costantino e di Giano quadrifronte. Gli archi sono andati del tutto distrutti nel corso dei secoli soprattutto per volere dei papi susseguitisi.
Nell'Arco di Costantino, nella parte più alta, il cosiddetto attico, al centro dei lati maggiori, compare un'ampia iscrizione, affiancata da coppie di rilievi che si ritengono tratti dall'Arco di Marco Aurelio. Ora questo imperatore era nato nel 121 e morto nel 180, e il suo arco venne eretto per le sue vittorie del 176, invece Costantino era nato nel 274 ed era morto nel 337 e il suo Arco di Trionfo venne eretto nel 315 in occasione dei decennalia (dieci anni di regno) dell'imperatore.
Pensare che l'Arco di Marco Aurelio sia crollato per incuria a seguito dei fattori del tempo è quanto mai azzardato, perchè venne a mancare meno di 140 anni dopo la sua edificazione e con il modo di costruire dei romani un arco durava molti secoli, se poi era a quattro piloni era praticamente eterno.
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PANNELLO DELL'ARCO DI MARCO AURELIO: MARCO AURELIO MOSTRA CLEMENZA AI CAPI DEI BARBARI VINTI |
IL CRISTIANESIMO RELIGIONE DI STATO
Il cristianesimo nel quarto secolo fu adottato come religione di Stato per primo dall'Armenia nel 301, in Etiopia nel 325 e in Georgia nel 337, e infine dall'Impero Romano nel 380. Nonostante la presunta apparizione della Croce durante la battaglia di Ponte Milvio, all'epoca della costruzione dell'arco, Costantino non aveva ancora reso pubblica alcuna preferenza sul Cristianesimo.
L'imperatore, che aveva ribadito libertà di culto alle popolazioni dell'Impero Romano nel 313, partecipò solo nel 325 al concilio di Nicea. Nonostante la discussa frase « instinctu divinitatis » (per ispirazione divina) sull'iscrizione, all'epoca Costantino non aveva particolari predilezioni tra le religioni, tanto più che fino all'ultimo celebrò il Natale del Sole Invitto, sua divinità preferita.
Il Dies Natalis Solis Invicti, era un culto molto simile a quello di Mitra. Il culto del Sole rimase invariato fino all’emanazione dell’Editto di Teodosio del 380 d.c., che proibì qualunque culto che non fosse quello cristiano niceno. Ma il Dies Natalis passò pari pari al culto cristiano attribuendogli alla stessa data, il 25 dicembre, la nascita di Gesù Cristo.
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PANNELLO DELL'ARCO DI MARCO AURELIO: MARCO AURELIO CELEBRA UN SACRIFICIO DAVANTI AL TEMPIO DI GIOVE |
Tra i rilievi dell'arco sono infatti presenti scene di sacrificio a diverse divinità pagane (nei tondi adrianei) e busti di divinità sono presenti anche nei passaggi laterali, mentre altre divinità pagane erano raffigurate sulle chiavi dell'arco.
Significativamente però, tra i pannelli riciclati da un monumento dell'epoca di Marco Aurelio, furono tralasciati nel reimpiego proprio quelli che si riferiscono al trionfo e al sacrificio capitolino (che sono oggi ai Musei Capitolini), raffiguranti quindi la più alta cerimonia della religione di Stato pagana.
Ma la cosa più notevole fu che Costantino prelevò i medaglioni dall'Arco di Marco Aurelio, che dal tempo della sua erezione era esistito per meno di 140 anni. Non poteva certamente essere crollato in così poco tempo, tendendo conto poi che si trattava di un arco a quattro piloni, quindi molto ma molto stabile.
Evidentemente Costantino ne aveva prelevate delle parti non perchè l'arco di Marco Aurelio era crollato, (del resto aveva prelevato anche dall'Arco di Adriano) ma per partecipare dell'amore che il popolo romano aveva per questi due imperatori, mentre ne aveva molto meno per lui.
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PANNELLO DELL'ARCO DI MARCO AURELIO: MARCO AURELIO ENTRA A ROMA IN TRIONFO
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A TRIPOLI
L'arco di Marco Aurelio è un arco romano della città di Oea, oggi Tripoli, ove si trova presso l'entrata nordorientale della Medina. Si tratta di un tetrapilo, un arco trionfale quadrifronte, sormontato da una particolare cupola ottagonale, che fu fatto innalzare (interamente in marmo) da Gaio Calpurnio Celso, duumviro quinquennale della città, per commemorare le vittorie sui Parti di Lucio Vero (Roma 130 – Altino 169), fratello dell'imperatore Marco Aurelio (Roma
121
– Sirmio
o Vindobona
180).
Il tetrapilo (tetrapylon, «quattro porte») è un antico tipo di monumento romano di forma cubica, con una porta su ognuna delle quattro facce laterali: generalmente eretto in corrispondenza delle intersezioni stradali.
Tra i tetrapylon più famosi:
l'arco di Giano a Roma, di Malborghetto a Roma, dei Gavi a Verona, di Cáparra, di Marco Aurelio a Tripoli, di Settimio Severo a Leptis Magna, di Galerio a Salonicco, l'arco quadrifronte sull'Appia a Terracina, l'Heidentor di Carnunto, il tetrapilo di Lambaesis, il tetrapilo di Afrodisia, il tetrapilo di Palmira (distrutto dallo Stato Islamico nel 2017), l'arco di Settimio Severo a Laodicea, il tetrapilo settentrionale e quello meridionale di Jerash, l'arco di Caracalla a Tébessa.
Il mistero dell'Arco di marco Aurelio è che la sua esistenza non viene citata in nessuna fonte antica conosciuta e si sa che è esistito solo in base ai pannelli sopravvissuti che ritraggono il Trionfo di Marco Aurelio contro i popoli germanici, e che si presuppongono appartenuti a questo Arco.
Probabilmente era ubicato in Campo Marzio nei pressi della sua Colonna coclite nell' attuale Piazza Colonna. Fu dedicato come di normale spettanza dal Senato e dal Popolo Romano, "senatus populusque romanus". all’Imperatore Marco Aurelio ed è noto grazie anche ad una iscrizione.
Fu inaugurato durante la prima fase delle guerre marcomanniche forse tra il 173 ed il 176 che si conclusero con il trionfo dell’ Imperatore, insieme al figlio Commodo, sulle genti germaniche e sarmatiche alla fine del 176.
TESTIMONIANZE SUI PANNELLI
Una testimonianza di chi vide i probabili pannelli in marmo che rivestivano l’ Arco , e’ dello storico Ernest Renan, autore di un libro, tra altri suoi libri a carattere religioso, su Marco Aurelio, dal titolo : “Marco Aurelio e la fine del mondo antico” , che così descrive quanto rimane dell’ Arco, a suo parere con figure poco marziali : “Cio’ che resta del suo Arco di trionfo ha un aspetto assai molle, tutti, perfino i barbari hanno un’ aria d’ eccellenza, persino i cavalli hanno uno sguardo tenero e filantropico”
L' esistenza di questo Arco dedicato all' Imperatore Marco Aurelio è ipotizzata in base al ritrovamento di dodici pannelli, di cui otto pare fossero utilizzati per l’ Arco di Costantino, tre sono conservati nel Palazzo dei Conservatori dei Musei Capitolini e un ultimo, di cui resta però solo un frammento, si trova oggi a Copenaghen.
I rilievi, scolpiti in due riprese, nel 173 e nel 176. erano stati attribuiti ad un Arcus aureus o Arcus Panis Aurei in Capitolio citato dalle fonti medioevali e che sorgeva sulle pendici del Campidoglio all' incrocio tra la Via Lata e il Clivus Argentarius, non lontano dalla Chiesa dei Santi Luca e Martina, dove i tre rilievi dei Musei Capitolini erano stati riutilizzati.
Un altro possibile sito dove potrebbe essere sorto quest' Arco è nei pressi della Colonna di Marco Aurelio in funzione di entrata monumentale al porticato che circondava la Colonna e al Tempio dedicato a lui ed alla moglie Faustina minore.
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ARCO DI MARCO AURELIO A TRIPOLI |
Secondo molti però l'arco di Marco Aurelio è fatto risalire al 165, e non a data posteriore, perché l'imperatore è indicato soltanto col titolo di armeniacus e non anche con quello di medicus e parthicus, che gli sarebbe stato conferito nel 166.
Sui due frontoni principali appaiono i numi tutelari della città, Apollo e Minerva, su bighe trainate da grifoni e sfingi; ma secondo un'altra interpretazione, sulle bighe sarebbero ritratti rispettivamente di Lucio Vero e della Dea Roma.
Nelle quattro nicchie poste sulle facciate a nordest e a sudovest dell'arco, ora vuote, dovevano apparire le statue degli imperatori, come quella di Lucio Vero che fu recuperata durante gli scavi novecenteschi.
Nel corso dei secoli successivi l'arco fu parzialmente interrato. Subito dopo la conquista coloniale, tra il 1914 e il 1918, fu recuperato dall'amministrazione italiana che ne curò il consolidamento e il restauro.
Conclusione: se i pannelli dell' Arco di Costantino fossero attribuibili a Traiano anziché a Marco Aurelio, come sembra sia in base anche alla somiglianza del volto, questi pannelli potrebbero provenire dal Grande Fregio del Foro di Traiano che si ipotizza fosse stato collocato forse nel perimetro o all' interno del suo Foro . Esso raffigurava le gesta di Traiano al termine della conquista della Dacia nel 106 / 107.
RODOLFO LANCIANI
Rodolfo Lanciani ipotizza che l' Arco di Marco Aurelio possa essere identificato con l' Arco di Portogallo, anch' esso scomparso:
"... l' Arco congiungeva con funzioni di passagigo il palazzo Fiano Almagià con l' edificio di fronte, al di là della Via Lata (attuale Via del Corso) esattamente nel punto dove fa angolo con Via della Vite. Il "Liber Pontificalis" fin dal 792 ricorda l' Arco.... la vita dell' Arco e il suo servizio di passaggio durarono fino al 1662 perché l' Arco infastidiva la prospettiva della veduta (della Via Lata).... finche' il Papa Alessandro VII ordinò a Carlo Fontana la demolizione dell' Arco ritenuto una strozzatura da eliminare per dare maggior respiro al passaggio sulla Via del Corso (antica Via Lata - Flaminia).
La fine dell' Arco di Portogallo (forse di Marco Aurelio) è ricordata da una lapide (questa è l' iscrizione nominata in precedenza) posta nel 1665 sulla Via del Corso all' angolo con Via della Vite... dei tre bassorilievi (che ornavano l' Arco) due furono portati nel Palazzo dei Conservatori (sul Campidoglio, mentre il terzo vi giunse in un secondo tempo dopo vari passaggi di mano). "
BIBLIO
- Historia Augusta - Vite di Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio, Lucio Vero, Avidio Cassio e Commodo -
- Ernest Renan - Marco Aurelio e la fine del mondo antico - Milano - Corbaccio - 1937 -
- Frank McLynn - Marcus Aurelius: Warrior, Philosopher, Emperor - Londra - Bodley Head -2009 -