La Legio III Augusta venne reclutata dai consoli Gaio Vibio Pansa e Ottaviano (futuro Augusto) nel 43 a.c. e tra i suoi emblemi ebbe il cavallo alato Pegaso e pure il Capricorno (probabilmente sempre riferito ad Augusto).
Si pensa sia stata presente alla battaglia di Filippi del 42 a.c., in cui i triunviri Ottaviano e Marco Antonio sconfissero gli assassini di Cesare.
ARALDO DELLA III AUGUSTA |
QuandoOttaviano ebbe vintoquesta guerra, attaccòLepido, e presela provincia d'Africa. Probabilmentela legionevenne inviata unquesta regionedopoil conflitto.
Usava infatti consegnare case e terre attorno agli accampamenti in muratura che qui diventavano perenni a difesa dei confini dell'impero. I soldati che vi avevano combattuto conoscevano la regione e i suoi pericoli, per cui erano i più indicati per abitarvi, magari anche con le loro famiglie.
All'inizio dell'Impero si installò ad Ammaedara (Tunisia occidentale) il primo campo permanente (non ritrovato) della Legio III Augusta, la principale unità dell'esercito romano in Africa.
Comunquea partire dal 30a.c.in poi,la III legio stanziòpermanentementein Africa, anche se non erasempredi stanzanello stesso campo. Un'iscrizionelì rinvenutaci informa chei soldati avevano dovutocostruire una stradadaTacapsaai loroquartieri invernali, che dovevano essere locati a Theveste. I Romani infatti nel 75 fondarono Theveste, come fortezza legionaria e sede della Legio III Augusta, dove rimase prima di essere trasferita definitivamente a Lambaesis.
Anche sel'Africaèdi solito una partetranquilladell'impero romano, la IIIAugustadovette entrare in azionenel17 fino al 24, quandocombattècontroTacfarinas, che aveva organizzatodiversetribùnumidicheeMauretanieinuna coalizione anti-romana. Forsequesta guerraè stata la causadel trasferimentodellalegionediAmmaedara.
Tacfarinas fu un condottiero numida, comandante delle forze ausiliarie che si ribellò e disertò, radunando intorno a sé un banda di irregolari.
Raccogliendo poi il malcontento delle tribù indigene amministrate dai Romani, riuscì a porsi a capo della potente tribù dei Musulami e attirò a sé numerosi Mauri.
Ottenne poi rinforzi dai re dei Garamanti, e pure dalla stessa provincia d'Africa (Tunisia), cosicché l'esercito romano doveva combattere su un fronte vastissimo.
La guerra durò sette anni, e fu una delle più importanti ribellioni dei Berberi contro i Romani. Il primo scontro, nel 17, vide la vittoria della Legio III Augusta, si che i berberi ricorsero alla guerriglia. Nel 18, una subunità della III Augusta venne annientata dalla guerriglia di Tacfarinas, e il nuovo comandante, Lucio Apronius, punì i legionari, rei di codardia verso i compagni, secondo un costume ancestrale: la decimazione, cioè l'uccisione di un soldato ogni dieci.
Allora nel 19 Tiberio decise di trasferire temporaneamente, dalla Pannonia, l'intera IX Legione Hispana e distaccamenti legionari della legio VIII Augusta, agli ordini di Quinto Giunio Bleso che inflisse all'esercito di Tacfarinas una pesante sconfitta, ma non riuscì a ucciderlo o catturarlo.
Infine nel 24 il proconsole Dolabella riuscì a porre fine alla guerra, espugnando, dopo un lungo assedio, la fortezza di Auzea in cui si era asserragliato Tacfarinas che per non essere catturato si suicidò.
Sotto Traiano la fortezza legionaria della III Augustadivenne Lambaesis, dopo che quest'ultima era stata per lungo tempo posizionata prima ad Ammaedara (oggi Haidra) e poi dal 75 a Theveste. Lambaesis divenne così la sua definitiva destinazione a partire dal 100 fino alla conquista dei Vandali.
ARCO DI TRIONFO DI AMAEDDARA |
Durante la confusione degli ultimi anni del regno di Nerone, il comandante della III, Lucio Clodio Macro, fu uno dei ribelli all'imperatore. Egli reclutò un'altra legione, la I Macriana Liberatrix, che supportò Sulpicio Galba, che divenne imperatore nel 69. Ma questi, poco riconoscente, non si fidava di Macro, per cui ordinò al procuratore Trebonio Garutiano di uccidere il comandante delle 2 legioni.
Nel gennaiodel 69, Galbaperse il controllodella situazione e venne ucciso, per cui scoppiò la guerra civile traOtoneeVitellio, unex governatored'Africa. La IIIAugustasi schierò conquest'ultimo, manon videbattaglia.Allafine dell'anno, la legionesi avvicinòad un altropretendente, Vespasiano, che fu in grado di portarela pacenell'impero. Fu questo imperatore a ordinare il trasferimento della III daAmmaedaraaThevestenel 75.
PRETORIO DI LAMBAESIS |
Nel 126, laIIIAugustadovette inviare dei suoisoldatia rafforzaresia laIIICyrenaicache laIIIGallica.
Sotto l'imperatoreAdriano (117-138), troviamo la IIIAugusta a Lambaesisin Numidia che, già occupata da un'unità ausiliaria, divenne unenormeinsediamento militare. Unafamosa iscrizioneda questo sito ha rilasciato molte notizie sullelegioni romane. In essa si informa che qui Adriano nel luglio del 128 tenne una adlocutio alle truppe dopo aver presenziato ad una loro esercitazione, iscrizione con importanti dettagli sull'addestramento delle truppe sotto il suo principato.
Tra i 132 e il136, una grandesubunitàservìnella guerra controBar Kochba, un pretendentemessianicoinGiudea. Una trentina dianni più tardi, delle subunitàhanno partecipato allacampagna contro i Partidi Lucio Vero.
Conuna sola interruzionedi quindicianni, la III legio rimasequiper quasi due secoli, a guardia dell'imperocontro le tribùberbere, che potevano essere molto pericolose. La guerracontro i MoriduranteAntonino Pio(138-161) durò infattia lungo.
STELE COMMEMORATIVE DI LEGIONARI DELLA III AUGUSTA |
Nel175, i Legionari diIIIAugustapreseroparte alla campagna contro i Marcomannidi Marco Aurelio, che portò isoldati africaniin Ungheria. Molti di loronon tornaronoperché vennerotrasferiti allaIIAdiutrix, una legionecheaveva soffertomolto durantela guerra.
L'imperatore Lucio Settimio Severo (193-197), che era africano, insignì la Legione con il titolo di Pia Vindex ('vendicatore Fedele') nel 193. Ciò suggerisce che la III Augusta abbia giocato un ruolo importante nella guerra civile dopo l'uccisione dell'imperatore Pertinace, anche se non abbiamo altre prove di questo.
Severo ordinò la costruzione di una serie di forti lungo la frontiera del deserto, come Ghadames, Gheriat el-Gharbia, e Bu Njem (il Limes Tripolitanus). A Lambaesis, i legionari della III sopravvissero forse proprio perchè posero le torri pentagonali vicino ai cancelli. Esempio unico per gli edifici della III Augusta.
Nel211-217, Caracallausò i legionaridella III Augusta diLambaesisdurantela sua guerraorientale.Sembra che durante il regno di Caracalla, ma pure in quello di Macrino (217-218), e all'inizio del regno di Eliogabalo (218-222), la terza abbia subito perdite contro le tribù del deserto. Venne pertanto rinforzata dai soldati della III Gallica, che era stata sciolta da Eliogabalo.
Nel 238, il governatore d'Africa usò questa legione per sopprimere la ribellione di Gordiano I e di Gordiano II, che erano diventati imperatori. Anche se la ribellione non ebbe successo, la guerra civile, che vide non meno di sette imperatori in un anno, venne vinta dal loro discendente Gordiano III, che sciolse la legione.
ARCO TRIONFALE DI LAMBAESI |
Quindici anni più tardi, l'imperatore Valeriano ricostituì la III Augusta dandole il titolo "Iterum Pia Iterum Vindex" ( 'Ancora una volta fedele, ancora una volta vendicatrice').
La rifondata III augustea dovette combattere una guerra lunga e difficile contro i "Cinque popoli", una pericolosa federazione di tribù berbere.
La lotta durò fino al 260, e il comandante Caio Macrino Deciani potè erigere un monumento di vittoria a Lambaesis. Ma la situazione non era sicura tanto che questo insediamento militare fu fortificato più volte dopo questa vittoria. Nel 289-297, la battaglia ricominciò, e l'imperatore Massimiano fu costretto a prendere personalmente il comando delle forze romane in Africa e in Numidia. Il titolo "Pia Fidelis", che la III Augusta ricevette all'inizio del IV secolo, probabilmente le fu dato dall'imperatore Diocleziano, che condusse personalmente una guerra contro un governatore ribelle.
Subito dopo la vittoria, la III Augusta lasciò Lambaesis, e anche se rimase nella regione, non sappiamo dove andò a stanziarsi. La legione infatti è ancora menzionata alla fine del IV e l'inizio del V secolo.