La gens Cassia fu un'antichissima famiglia patrizia romana. Ebbero consoli, comandanti dell'esercito e grandi studiosi del diritto, ma pure uomini ricordati con un certo malanimo, come l'uccisore di Gaio Giulio Cesare.
Il primo dei Cassii ad ottenere la massima carica dello stato, il consolato, fu Spurio Cassio Viscellino nel 502 a.c., che fu anche valente generale nonchè il promotore della prima legge agraria. Fu a causa di questa che venne messo a morte dagli altri patrizi.
I Cassi conosciuti dopo di lui ebbero ruoli importanti nell'esercito. L'affermazione che i Cassii dopo la morte di Viscellino fossero tutti plebei, sarebbe errata secondo alcuni sebbene riportata in qualche testo poichè soltanto i nobili patrizi potevano accedere ai più alti gradi della carriera militare oppure al consolato. La gens Cassia infatti fu una delle più importanti di Roma, e molti suoi membri sono menzionati tanto in epoca imperiale quanto in epoca repubblicana.
Tuttavia i Cassii menzionati dopo Spurio furono tutti plebei. La strada che collegava Roma con Arezzo si chiamava Via Cassia, mentre il villaggio di Cassianum Hirpinum fu chiamato così a causa di una proprietà di un membro della gens, sicuramente un latifondo con una villa padronale. Un ramo dei Cassii fu anche una delle famiglie più importanti di Olisipo, in Lusitania.
I praenomina più frequenti dei Cassii furono Lucio, Gaio e Quinto, mentre Spurio era usato dal residuo patrizio della famiglia, i Cassii Viscellini. C'è anche un membro della gens di nome Marco, ma è attestato una sola volta. Il capo della famiglia dei Cassii in epoca repubblicana portava il cognomen di Longinus, mentre altri cognomina erano Hemina, Parmensis, Ravilla, Sabaco, Varus e Viscellinus. Sotto l'impero si aggiunsero molti altri nomi.
PERSONAGGI FAMOSI
CASSII VISCELLINI
Spurio Cassio Viscellinus - nonno del console. Spurio Cassio Viscellino - padre del console.
Spurio Cassio Viscellino - console nel 502, 493 e 486 a.c. e primo Magister equitum nel 501 a.c.; messo a morte dopo aver proposto la sua prima legge agraria nel III consolato.
Cassii Viscellini - tre figli del console i cui praenomina sono sconosciuti, risparmiati dal senato. Essi o i loro discendenti furono potrebbero essere stati espulsi dall'ordine o aver cambiato classe di spontanea volontà.
CASSII LONGINI
Quinto Cassio Longino - tribunus militum nel 252 a.c., durante la I guerra punica. Fu privato di ogni carica dopo una sconfitta per aver attaccato il nemico contro gli ordini del console Gaio Aurelio Cotta. Lucio Cassio Longino - figlio del precedente. Gaio Cassio Longino - nonno del console del 171 a.c.
Gaio Cassio Longino - padre del console del 171 a.c.
Gaio Cassio Longino - nel 173 a.c. fu uno dei decemviri scelti per la distribuzione delle terre tolte ai Liguri; nel 171 a.c. fu eletto console con Publio Licinio Crasso e gli furono assegnate come province sia l'Italia che la Gallia Cisalpina. Per muovere guerra alla Macedonia, Cassio volle portare il suo esercito in Grecia attraverso l'Illirico, ma fu fermato dal Senato romano e fatto rientrare a Roma. L'anno seguente, in Macedonia come legato del console Aulo Ostilio Mancino, fu accusato in Senato dall'ambasciatore di Cincibilo, re del Norico, come pure dagli ambasciatori dei Carni, degli Istri e degli Giapidi, di averli trattati alla stregua di nemici durante la marcia verso la Macedonia dell'anno precedente. Ciononostante nel 154 a.c. fu censore con Marco Valerio Messalla.
Quinto Cassio Longino - nipote del tribuno militare omonimo, fu pretore urbano nel 167 a.c. ed in tale anno riuscì a portare ad Alba il re macedone Perseo, sconfitto nella III guerra macedonica. Nel 164 a.c. fu eletto console con Aulo Manlio Torquato, ma morì proprio durante tale anno. Quinto Cassio Longino - figlio del precedente.
Lucio Cassio Longino Ravilla - di famiglia plebea e figlio di Quinto Cassio Longino, console nel 164 a.c., ebbe il soprannome di Ravilla a causa degli occhi grigi (ravi oculi). Divenne tribuno della plebe nel 137 a.c. e fece approvare la Lex Cassia Tabellaria, che riformava il sistema elettorale romano introducendo il voto segreto. Nel 127 a.c. fu nominato console assieme a Lucio Cornelio Cinna e nel 125 a.c. divenne censore con Gneo Servilio Cepione, anno in cui fece iniziare i lavori per l'acquedotto dell'Aqua Tepula. Esercitò la carica con severità, tanto che fece processare l'ex console Marco Emilio Lepido Porcina perché viveva a Roma in una abitazione dall'affitto esorbitante (oltre al fatto che si era opposto alla legge tabellaria). In quel periodo coniò l'espressione cui bono? (equivalente di cui podest), nell'indagine di un reato. Nel 114 a.c. si occupò del processo in cui tre vergini vestali erano state accusate di non aver rispettato i voti di castità. Due vennero condannate a morte, nonostante il pontefice massimo Lucio Cecilio Metello Dalmatico le avesse fatte assolvere lo stesso qualche mese prima, assieme all'uomo responsabile del delitto.
Gaio Cassio Longino - Figlio del console omonimo, fu a sua volta eletto console nel 124 a.c. con Gaio Sestio Calvino. Eutropio riporta che Longino e il suo collega combatterono contro Bituito, anche se questo è storicamente impossibile.
Lucio Cassio Longino - console nel 107 a.c., collega di Gaio Mario, nello stesso anno, combattè contro i Tigurini (elvezi) guidati da Divicone, fu sconfitto e vi perse la vita. Sarà poi Cesare a sconfiggere Divicone.
Lucio Cassio Longino - tribuno della plebe nel 104 a.c.
Gaio Cassio Longino - Giurista romano - (1º sec. d.c.), discepolo del giureconsulto romano Masurio Sabino, succedette al maestro nella direzione della scuola, che fu anche detta dei cassiani per l'alta fama ch'egli vi raggiunse. La sua opera maggiore, non pervenutaci (ci restano nel Digesto frammenti di un rifacimento di essa in 15 libri fatto da Giavoleno), sono i Libri iuris civilis che lo resero celebre. Gli si deve forse attribuire la prima stesura delle Istituzioni, rielaborate da Gaio sotto gli Antonini.
Gaio Cassio Longino Varo - Console per il 73 a.c., assieme al collega Marco Terenzio Varrone Lucullo fece passare la lex Terentia et Cassia frumentaria, in base alla quale lo Stato doveva comprare il grano in Sicilia e rivenderlo a basso prezzo a Roma. L'anno dopo fu proconsole in Gallia cisalpina; in occasione della III guerra servile.
Cercò di fermare l'avanzata di Spartaco nei pressi di Mutina mentre l'esercito degli schiavi ribelli tentava di penetrare in Gallia, ma fu sconfitto e salvò a mala pena la propria vita. Nel 70 a.c. fu uno dei testimoni nel processo contro l'ex-governatore di Sicilia, Verre. Nel 66 a.c. sostenne la lex Manilia, con cui Gneo Pompeo riceveva il comando contro Mitridate VI del Ponto. Forse padre di Gaio Cassio Longino, uno dei congiurati di Cesare.
Lucio Cassio Longino - candidatosi al consolato nel 63 a.c. non venne eletto e divenne poi congiurato di Catilina.
Gaio Cassio Longino - assassino di Cesare e pretore peregrinus nel 44 a.c.
Lucio Cassio Longino - (86 a.c. – Filippi 42 a.c), marito di Tertulla, figlia di Servilia (madre di Bruto), tribuno della plebe plebis nel 44 a.c., si schierò dalla parte di Pompeo contro Cesare.
Gaio Cassio Longino - figlio del cesaricida. Lucio Cassio Longino, governatore della Siria in vece dello zio Gaio, morto a Filippi nel 43 a.c.
Quinto Cassio Longino - forse cugino di Gaio Cassio Longino, l'uccisore di Cesare, tribuno della plebe nel 49 a.c. e governatore della Spagna Ulteriore che amministrò con avidità e crudeltà; nel 48 ebbe l'incarico di combattere Giuba, ma, costretto a fuggire per una ribellione militare, morì in un naufragio.
Quinto Cassio Longino - legato di Quinto Cassio Longino in Hispania nel 48 a.c., probabilmente lo stesso uomo che ricevette la provincia da Marco Antonio nel 44 a.c.
Lucio Cassio Longino - console nel 30 d.c., partigiano di Seiano, sposò Drusilla, sorella di Caligola, da cui dovette separarsi per volontà dell'imperatore.
Gaio Cassio Longino - (Roma 87/86. – Filippi 42 a.c.) promotore della congiura che portò all'assassinio di Giulio Cesare
Marcello Cassio Longino detto l'Isaurico - (console 30 d.c.), console suffectus nel 30 d.c.; bandito da Claudio e richiamato da Vespasiano.
Cassio Longino - (Emesa, 213 – Palmira, 273) è stato un retore e filosofo greco antico con cittadinanza romana. Fu il più importante consigliere alla corte della regina Zenobia di Palmira, che aveva reso il suo regno indipendente da Roma.
ALTRI
Lucio Cassio Emina - storico del II sec. a.c. che scrisse una Storia di Roma.
Gaio Cassio - tribunus militum nel 168 a.c., incaricato dal pretore Lucio Anicio Gallo di custodire Genzio, re degli Illiri. Lucio Cassio - proconsole in Asia nel 90 a.c., catturato l'anno seguente da Mitridate.
Lucio Cassio - tribuno della plebe nell'89 a.c., incitò la folla ad uccidere il pretore Aulo Sempronio Asellione, reo a suo avviso di aver tolta i poveri dalle mani degli usurai: per questa generosità fu messo a morte dai patrizi.
Marco Cassio Sceva - centurione nell'esercito di Cesare durante la battaglia di Dyrrhachium; combatté con grande valore in questa battaglia e venne promosso sul campo da Giulio Cesare nel 48 a.c.. Alla fine della battaglia sul suo scudo si contavano i fori di ben 120 frecce.
Cassio Dionisio - nativo di Utica (Tunisia), compose un'opera in greco passata sotto il nome di Georgika ("De Agricultura") e tradusse l'opera di Magone il cartaginese.
Cassio Barba - amico di Cesare e da lui posto a guardia di Cicerone.
Cassio Etrusco - un autore ridicolizzato da Orazio, a volte confuso con Cassio Parmense.
Cassio Parmense - tribunus militum nell'esercito di Bruto e Cassio, condannato a morte da Ottaviano
Cassio Betillino - figlio di Capitone, fatto uccidere da Caligola senza alcuna colpa, e costringendo il padre a guardare l'uccisione. Fece poi ammazzare anche Capitone solo perchè aveva chiesto il permesso di chiudere gli occhi.
Cassio Severo - oratore e scrittore di satire all'epoca di Augusto e Tiberio. Protagonista del processo di veneficio contro Nonio Asprenate nel 9 a.c., fu esiliato a Gaeta nell'8 per la sua opposizione ad Augusto e in seguito fu spostato a Serifo (isola del mar Egeo).
Cassio Cherea - tribuno della guardia pretoriana sotto Caligola, che uccise personalmente per le sue crudeli follie, mandato a morte poi per questo dall'imperatore
Claudio Cassio Asclepiodoto - di Nicea, amico del consolare Q. Barea Sorano la cui sorella divenne moglie di Traiano padre, un ricco bitino esiliato da Nerone e ristabilito da Galba. Cassio Felice - vissuto in Numidia nel IV sec., autore del trattato medico De Medicina.
Cassio Iatrosofista - (II/III sec. d.c.), autore del trattato medico Quaestiones Medicae et Problemata Naturalia, Il testo, ancora poco studiato, si inserisce nel genere della letteratura dei Problemi, che ha inizio, per quanto riguarda i testi conservati, con la raccolta omonima attribuita ad Aristotele, ma sicuramente appartenente ad una fase del Peripato a lui posteriore.
Avidio Cassio - un generale di successo di Marco Aurelio, contro cui poi si rivoltò inconsapevolemente diventando usurpatore. Venne ucciso dai suoi soldati.
Cassio Aproniano - governatore della Dalmazia e della Cilicia, padre dello storico Cassio Dione. Contrasse matrimonio con la figlia dello storiografo, filosofo e oratore greco Dión Crisóstomo. Suo figlio, Cassio Dione, fu storiografo e político romano, che venne nominato console.Venne ammesso al senato l'anno in cui morì Aproniano.
Cassio Clemente - processato verso il 195 per aver esposto il fianco dell'esercito di Pescennio Nigro, ma si difese con tanto valore da venir perdonato dall'imperatore Settimio Severo, che gli permise di tenersi comunque metà dei propri beni.
Lucio Cassio Dione Cocceiano - autore della Storia romana. storico e senatore romano di lingua greca, figlio del senatore Cassio Aproniano, nacque a Nicea in Bitinia. Fu senatore sotto Commodo e governatore di Smirne dopo la morte di Settimio Severo. In seguito fu console suffetto verso il 205, e proconsole in Africa e in Pannonia. Alessandro Severo lo tenne in grande stima e lo fece eleggere console per la seconda volta, nel 229 insieme a lui, benché la Guardia pretoriana, irritata contro di lui per la sua severità, avesse richiesto la sua testa. Dopo il suo secondo consolato, raggiunta la vecchiaia, si ritirò nel suo paese natale, dove morì. Cassio Dione - console nel 291, forse il nipote del precedente.