CAPITELLO DELL'ARCO AZIACO DI AUGUSTO |
L'arco di Augusto, di cui oggi resta giusto un emblema, era un arco trionfale eretto nel Foro Romano in onore di Augusto. Ci sono stati tramandati due archi in onore di Augusto nel Foro, "l'arco partico" e "l'arco aziaco". Dopo vari studi e saggi archeologici si è infine potuto stabilire che si trattava di due opere distinte, anche se poste a poca distanza l'uno dall'altro.
L'arco di Augusto era simmetrico rispetto al tempio del Divo Giulio all'arco di Gaio e Lucio Cesari, per cui chiudeva con grande impatto scenografico il lato est del Foro Romano, secondo la nuova disposizione dell'età di augusto che aveva escluso alla vista i più antichi monumenti della Regia e del tempio di Vesta.
MONETA RAPPRESENTANTE L'ARCO AZIACO DI AUGUSTO |
Le fonti antiche ci informano che un arco in onore di Ottaviano venne eretto nel Foro dopo la battaglia di Azio, 31 a.c., e la conquista dell'Egitto l'anno successivo, cioè il 30 a.c., in occasione del suo trionfo celebrato il 29 a.c. Quest'arco è infatti conosciuto come "arco aziaco", cioè per il trionfo dopo la vittoria di Azio, che come narra Dio Cassius, era stato eretto nel Forum per decreto del Senato.
DETTAGLIO DELL'ARCO AZIACO |
Una lunga iscrizione, di m. 2,67, scolpita su questo arco venne ritrovata nel 1546, con dedica ad Augusto e la data del 29. Dell'arco ci rimane una rappresentazione monetale. La rappresentazione di un arco di trionfo con quadriga e la scritta IMP CAESAR, eretto per la vittoria di Azio contro Marco Antonio e Cleopatra.
Nella moneta appare da un lato il volto di profilo di un Ottaviano giovanissimo con un naso vistoso che non appare nelle statue, ma si sa che i romani amassero dare un tono caricaturale alle immagini dei potenti sulle monete, il che non dispiaceva ai potenti, perchè quell'ironia consentiva una specie di avvicinamento di una figura così irraggiungibile, il che nascondeva una sorta di benevolenza verso il potente di turno, che il popolo amava e dissacrava.
L'arco a un fornice aveva capitelli di stile dorico, come si vede dall'unico superstite, accoglieva una lunga iscrizione a lettere cubitali dell'impresa di Augusto e faceva da base a una statua di bronzo dorato, come usava all'epoca, dell'Imperator alla guida di una quadriga.
Una sorta di Apollo alla guida del carro solare, tanto più che Ottaviano, che era piuttosto piacevole nell'aspetto, amava identificarsi con questo Dio, come emerse dallo scandalo di un banchetto in cui osò vestirsi con gli attributi del Dio.
RAPPRESENTAZIONE DELL'ARCO PARTICO DI AUGUSTO |
Si è poi supposto che l'Arco Partiano fosse una rielaborazione dell'Arco Aziano, ma oggi si tende a riconoscere la coesistenza di ambedue gli archi edificati per due diversi trionfi dell'Imperator Augustus.