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SCOPERTI NUOVI MAUSOLEO E DOMUS OSTIA ANTICA

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OSTIA ANTICA: SOTTO LA DISCARICA SCOPERTI UN MAUSOLEO E UNA DOMUS
LUGLIO 27, 2013

La storia della Roma Imperiale svelata dalla «suburbia» Ostia Antica.

È ancora una volta il sito archeologico alle porte della Capitale a raccontare i segreti del passato nascosti nella terra. 

L’ultima straordinaria scoperta l’ha compiuta un team di giovani ricercatori, venti studenti provenienti da 14 università americane e canadesi, sotto la direzione di Paola Germoni.

E' lei la responsabile della Soprintendenza Speciale archeologica di Roma-Ostia, con la collaborazione del direttore dell’American Institute for Roman Culture, Darius Arya.

In un’area di 12 mila metri quadrati sotto il Parco dei Ravennati a Ostia Antica, a due passi dal Castello di Giulio II, sono emerse una «domus» del IV secolo d.c. e un mausoleo di duemila anni fa.

Particolare «raffinato e prestigioso» della casa romana è, secondo gli esperti, il pavimento in marmo
policromo in opus sectile, dai colori unici come le forme geometriche.

Tesori incredibili sommersi fino a pochi mesi fa da una discarica di
lattine e sacchetti di immondizia.

Nel mausoleo circolare invece, sono stati rinvenuti diversi sepolcri che, spiega Michele Raddi, direttore scientifico dello scavo, accoglievano le salme di alcuni bambini. 

Armata di spazzolini e pazienza, l’équipe internazionale ha effettuato lo scavo tra settembre e dicembre 2012. 

«Per un archeologo Ostia Antica è uno dei posti migliori – sottolinea il professor Arya – È un grande piacere avere la possibilità di contribuire alla storia di questo luogo».



IL RISPETTO PER L'ARCHEOLOGIA

In Italia il rispetto per l'archeologia è spesso più sentito dagli stranieri che dagli italiani stessi. 

Questo perchè non viene insegnata ai giovani pur trovandosi nella nazione che ha più siti archeologici al mondo, e per giunta condensatissimi in un ristretto territorio quale è l'Italia.

Ostia Antica è un sito studiato da archeologi di fama internazionale e considerato uno dei più importanti al mondo, un po' come Pompei, in quanto le vicende geologiche l'hanno seppellita come i siti coperti dalle eruzioni vulcaniche.

Qui si tratta dei sedimenti del fiume ma l'effetto è simile, perchè il seppellimento del sito ha impedito in larga parte quella demolizione barbarica operata dal cristianesimo intransigente e quello spolio che ebbe luogo in tutto l'impero e che solo in parte andò ad ornare i ricchi palazzi dei prelati italiani.

In gran parte infatti venne venduto all'estero per soldi o regalato dai papi in cambio di favori.

Ne sa qualcosa il Louvre di cui si dice che se si togliessero tutte le opere italiane il museo chiuderebbe, ma anche molti musei non solo d'Europa ma di ogni parte del mondo.

Ma quel che è più grave è che questa deprivazione del nostro patrimonio archeologico prosegue indisturbata senza che qualcuno ne impedisca l'esodo illegale.

Di tutte le opere trafugate dai musei, è evidente che soprattutto le statue non si nascondano in una cartella, non si è mai udito nè una denuncia dai giornali nè una condanna per i responsabili, a cominciare dai direttori dei musei.

Molto interessante anche lo straordinario pavimento in opus sectile, con marmi rari e variegati

Ritrovamenti eccezionali secondo Paola Germoni:

«La struttura archeologica più importante è il sepolcro, – spiega – che conteneva i piccoli ornamenti in osso lavorato, che abbiamo rinvenuto nei livelli sconvolti delle deposizioni e che probabilmente si riferiscono a guarnizioni 
di lettighe funerarie.

Con il lavoro degli studenti, siamo riusciti a recuperare quello che è rimasto dopo che altri hanno già scavato nel corso del tempo».
Non smette di regalare gioielli unici la terra di Ostia Antica, un sito studiato da archeologi di fama internazionale e considerato da sempre uno dei più importanti al mondo, perché in grado di raccontare l’antica Roma nel momento di massima espansione dell’Impero.

Solo le scoperte degli ultimi anni vanno dalla necropoli romana del I secolo, che venne alla luce sempre nel Parco dei Ravennati nell’aprile 2010, alle recenti Terme del Sileno, una specie di antica «spa» romana dedicata al benessere.

Corriere della Sera


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