Reperti risalenti agli osci e resti di una domus romana sono stati riportati alla luce a Pietrabbondante (Isernia), nell’area archeologica del teatro e del tempio sannita in localita’ Calcatello.
Ritrovamenti che suscitano l'interesse del mondo culturale e storico.
ECCO COME DOVEVA APPARIRE ORIGINARIAMENTE |
Quali gli ultimi ritrovamenti?
“Su una terrazza estesa per 112 metri a sudovest del teatro e del grande tempio è stata riportata alla luce una casa ad atrio, con impluvio, di grandi dimensioni, collegata ad un retrostante porticato a due navate, con un fronte di nove colonne e con una fila interna di altre cinque.
Nell'intero complesso possiamo quindi identificare la domus pubblica del santuario ed il portico destinato ai culti connessi con il mondo agrario e pastorale.
Vi era praticato il culto di una divinità che può essere accostata a Consu il dio della produzione e della conservazione dei grano ed a Ops Consiva la dea dell'opulenza e dell'abbondanza.
Testimonianze che collocano Pietrabbondante in posizione decisiva nel mondo dei Sanniti Pentri.
Collegato al culto dell'abbondanza, potrebbe essere anche il nome della cittadina.
Ma - conclude La Regina - a proposito di questa e di altre questioni rimaste aperte è ragionevole sperare di ottenere nuove informazioni dal progresso degli studi”
Sono i risultati, presentanti in conferenza stampa, della campagna di scavo diretta da Adriano La Regina, direttore dell’Inasa, e finanziata con delibera Cipe dalla Regione e dal Comune.
Sono i risultati, presentanti in conferenza stampa, della campagna di scavo diretta da Adriano La Regina, direttore dell’Inasa, e finanziata con delibera Cipe dalla Regione e dal Comune.
”La certezza – ha spiegato il sindaco Giovanni Tesone – arriva da una lastra con iscrizioni osche trovata poco distante.
Per noi e’ la conferma che a Calcatello c’e’ una miniera di reperti che possono contribuire a riscrivere molte pagine di storia”.
Lo scavo e’ stato condotto da studenti italiani e stranieri.
E’ l’ultima campagna delle tre finanziate per un valore complessivo di 750 mila euro.
”La ricchezza dell’area archeologica di Pietrabbondante – ha detto il sindaco – ci spinge a chiedere, con forza, un ulteriore aiuto alla Regione Molise e all’Inasa.
Solo un terzo dell’area e’ stata esplorata.
"Non possiamo trascurare un bene cosi’ prezioso in grado di rilanciare l’economia della regione intera"
Il sito, che ha ricevuto lo ‘Scudo Blu’, viene visitato ogni anno da 25 mila persone.
”Il dato– commenta Tesone – e’ parziale perche’ esclude il numero di visitatori non paganti, quindi con meno di 18 anni e piu’ di 65 anni.
Solo ad agosto di quest’anno abbiamo ricevuto 5.000 turisti.
Purtroppo la visita si limita all’area sannitica perche’ non abbiamo infrastrutture per il soggiorno dei turisti. Una carenza– si augura Tesone – che con l’aiuto delle altre istituzioni dobbiamo colmare”.
”Il dato– commenta Tesone – e’ parziale perche’ esclude il numero di visitatori non paganti, quindi con meno di 18 anni e piu’ di 65 anni.
Solo ad agosto di quest’anno abbiamo ricevuto 5.000 turisti.
Purtroppo la visita si limita all’area sannitica perche’ non abbiamo infrastrutture per il soggiorno dei turisti. Una carenza– si augura Tesone – che con l’aiuto delle altre istituzioni dobbiamo colmare”.