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VILLA DI CHEDWORTH (Inghilterra)

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RICOSTRUZIONE DELLA VILLA

La Villa romana di Chedworth si trova nel Gloucestershire, nei pressi di Cheltenham, a breve distanza a nord-ovest di Fossebridge sulla strada Cirencester-Northleach (A429) ed è uno dei più importanti siti archeologici di epoca romana in Inghilterra. Venne acquisito nel 1924 dal National Trust che ha condotto un programma di conservazione a lungo termine, con nuove strutture in loco e edifici di copertura.

Gli studiosi dibattono se Chedworth fosse effettivamente una fattoria o un ostello religioso, cioè un santuario con albergo, poiché sono state trovate prove a sostegno di entrambi gli argomenti. Tuttavia, la maggior parte propende per una fattoria privata, abitata da un benestante romano-britannico.

PLANIMETRIA DELLA VILLA

LA SCOPERTA

Nel corso dei secoli, i conigli scavando hanno fatto emergere un numero di tessere sparse, notate infine dai guardiacaccia, che ne hanno capito il significato. Questa fortuna portò al restauro della villa, inizialmente intrapresa dal signore di quei luoghi e successivamente occupata da gruppi di volontari.

In affetti il sito venne scoperto per caso da un guardiacaccia nel 1864, un certo Thomas Margetts che stava cercando un furetto e trovò frammenti di pavimentazione e ceramica. Il posto rivelò i resti di una fattoria risalente al II sec. d.c. e progressivamente ingrandita sino al IV sec. 

DETTAGLIO PLANIMETRIA (INGRANDIBILE)
Una villa immensa, con almeno cinquanta stanze, con oltre un miglio di murature Romane, ambienti da bagno, fontane e mosaici di eccezionale qualità, sullo sfondo nell’affascinate paesaggio rurale delle Costwolds. I romani sceglievano per le loro ville i posti più belli.

L'edificio sorse inoltre a soli 8 miglia (13 km) a nord da Chedworth, un tempo la seconda città per importanza della Britannia, dopo Londra, Corinium Dobunnorum ora conosciuta come Cirencester.

Roger Goodburn suggerisce che la posizione di Chedworth nel Cotswolds e nella valle del fiume Coln sia importante per l'agricoltura. Era una delle circa cinquanta ville del Cotswolds, e una delle nove in un raggio di 5 miglia (8 km).

Nel IV secolo l'edificio venne trasformato in una dimora di lusso disposta intorno ai tre lati di un ampio cortile, con un'ala ovest riscaldata e arredata che conteneva una sala da pranzo (triclinium) con un bel pavimento a mosaico, e due sale da bagno separate: una per il calore umido e una per il calore secco.


È nell'anticamera della sala da pranzo (il triclinio ) che si può vedere il pavimento a mosaico più elaborato. Solo tre pannelli sopravvivono e rappresentano la primavera, l'estate e l'inverno. La villa era situata accanto a una sorgente naturale nell'angolo nord ovest del complesso, che era la principale fonte d'acqua della villa, e che era il luogo in cui gli abitanti costruivano un santuario absidale alle ninfe acquatiche (ninfeo).

L'architettura dell'edificio e le opere d'arte dei mosaici sono state eseguite in modo molto professionale e anche se sono stati utilizzati materiali locali, si può solo supporre che tali abilità dovessero essere introdotte a costi elevati, da lontano - forse dal continente o anche da Roma stessa.

GLI ESTERNI COLONNATI

LA STORIA

La conquista romana della Britannia fu iniziata dall'imperatore Claudio nel 43 d.c. e dopo la traumatizzante rivolta di Boudicca nel 61 d.c. il paese esausto si stabilì finalmente in un lungo periodo di pace e buona amministrazione (almeno nel sud).

NICCHIA VOTIVA
Dopo la conquista romana, le città, disposte in stile formale romano, presto rimpiazzarono gli insediamenti tribali e migliaia di prosperose proprietà o ville di famiglia vennero stabilite in tutta la campagna britannica.

La villa in sé era più di un semplice edificio, era il fulcro di uno stile essenzialmente mediterraneo di impresa agricola e consisteva in una comunità agricola autosufficiente, incentrata su una fattoria o una grande casa appartenente a una sola famiglia.

Cirencester come capitale e civitas ha portato alla rapida romanizzazione dell'area fornendo ricchezza tramite gli scambi commerciali. Seppure di importanza minore, anche la città romana di Glevum (Gloucester), a 14 miglia (22 km) da essa, ha avuto un impatto positivo su Chedworth.

La villa si trova in una posizione riparata, con vista sul fiume Coln nelle colline di Cotswold nel Gloucestershire, appena fuori dalla strada romana conosciuta come la Via della Fossa Antonina, la prima forma di frontiera occidentale (limes) della nuova provincia di Britannia, che collegava Exeter (Isca Dumnoniorum, sede della II legio Augusta) con Lincoln (Lindum Colonia, fortezza sede della IX LEGIO) nelle Midlands Orientali, attraverso Ilchester (Lindinis), Bath (Aquae Sulis, le grandi terme romane), Cirencester (Corinium, un castrum che divenne civitas) e Leicester (Ratae Corieltauvorum).

GLI SPLENDIDI MOSAICI DELLA SALA TRICLINARE

L'EDIFICAZIONE

(Fase I) - La villa fu fondata intorno al 120 d.c. e iniziò come tre gruppi di edifici separati e modesti. Durante questa prima fase  la villa consisteva in edifici separati a ovest e a sud con una terme indipendente a nord. 

(Fase II) - All'inizio del III secolo le ali ovest e sud furono ricostruite a seguito di un incendio, e il bagno del nord fu ampliato con ulteriori stanze aggiunte al suo lato orientale.

OGGETTO MISTERIOSO IN BRONZO ED OSSO
RINVENUTO NELLA VILLA
(Fase III) - All'inizio del IV secolo, la villa fu trasformata in una dimora di lusso attorno ad un cortile. Le ali esistenti erano collegate da un portico coperto e furono creati un giardino interno e un cortile esterno.

La sala da pranzo (triclinium) venne decorata a mosaici e la metà settentrionale dell'ala ovest venne trasformata in una seconda serie di bagni. 

(Fase IV) Poco dopo i bagni nell'ala nord furono ricostruiti e trasformati in bagni a calore secco (laconicum), il che significava che la villa aveva due bagni con acqua calda e una a secco. I pavimenti di almeno undici stanze erano decorati con bei mosaici.

(Fase V) - Verso la fine del IV secolo l'ala nord fu ampliata con l'aggiunta di una nuova sala da pranzo. La villa fu probabilmente distrutta nel V secolo.

IL NINFEO

NINFEO

La piscina alimentata dalla sorgente nell'angolo nord-ovest della villa era molto simile ad un santuario absidale di quelli che si dedicavano alle ninfe d'acqua. La parete posteriore curva è alta 2 metri ed è l'originale muratura romana. Sul bordo della piscina è stato scoperto un monogramma cristiano di chi-rho. 

Per quanto i romani fossero rispettosi delle altrui religioni erano un popolo di grande razionalità e tra il santuario delle ninfe e le terme sontuose preferivano le terme sontuose, lasciando magari le statue e gli oggetti votivi. Ne danno ampia dimostrazione le terme di Bath che erano un tempio sotterraneo alla Dea triforme (nel museo è conservata la Dea Luna con tre teste).



IL I TEMPIO

Fondazioni di un tempio romano-britannico sono state scavate a circa 800 metri a sud-est degli edifici della villa. I resti comprendono gli angoli sud-ovest e sud-est di un edificio rettangolare di 16,5 m per 16,0 m. Gli altari conservati nel museo della villa provenivano probabilmente dal tempio così come monete, tessere di vetro e una nicchia scolpita nella pietra.



IL II TEMPIO

C'era, tuttavia, un altro edificio romano a Chedworth Woods a circa 150 metri a nord-ovest della villa che fu distrutta nella costruzione della ferrovia intorno al 1869. 

Reperti inclusi: monete, tessere esagonali, frammenti di pilastri, parte di una nicchia a conchiglia e tessere di vetro.
Il rilievo in pietra di un "Dio cacciatore" con la lepre, il cane e il cervo, a volte attribuito al tempio sud-est, potrebbe provenire da questo sito.

Un'altra figura scolpita è stata scoperta recante un'iscrizione frammentaria che si ritiene possa riferirsi al Dio guaritore Marte Lenus, una divinità della tribù dei Treveri in Gallia.

IL FORNO DELL'IPOCAUSTO

L'IPOCAUSTO
l' ipocausto veniva usato principalmente nei bagni pubblici (terme), ma era anche installato in molte ville private per riscaldare gli spazi abitativi. L'aria calda veniva condotta da un forno centrale e fluiva attraverso spazi o condotti sotto i solai rialzati per scaldare le stanze di sopra.

Per fornire spazi al di sotto dei pavimenti, le lastre di cemento o lastre di pietra venivano solitamente installate su pilastrini detti pilae (o sospensorii). Nei casi in cui era richiesto ulteriore calore, come nei bagni della villa di Chedworth, questo veniva spinto verso l'alto attraverso le condotte di calore inserite nelle pareti.



I SECONDI SCAVI

Il sito è stato successivamente scavato per un periodo di due anni da James Farrer, un antiquario e membro del Parlamento per South Durham. Il proprietario del terreno era il conte di Eldon, e fu lui a finanziare gli scavi, le coperture per i mosaici e la costruzione della finta Tudor lodge per ospitare i manufatti. Nel 1924 la villa fu acquisita dal National Trust e da allora gli scavi proseguono regolarmente.

Nel 2011 sono stati effettuati lavori di costruzione per fornire una nuova copertura per i mosaici per garantire la loro qualità duratura. I mosaici pavimentali in diverse sale esibiscono i tipici meandri geometrici trovati in altre ville romane in tutta l'Inghilterra. Il pavimento della sala da pranzo contiene uno dei disegni geometrici più elaborati trovati nella villa.

Anche se in buone condizioni, mancano delle porzioni sostanziali. Tuttavia, è stato scoperto un semplice algoritmo matematico che è in grado di ricostruire le parti mancanti del mosaico da ciò che è ancora in loco. Ulteriori mosaici rimangono sottoterra e potrebbero essere esposti durante gli scavi archeologici.

SOSPENSURE DELLE PRIME TERME

LA DECADENZA

Questo periodo di pace e di una certa prosperità durò fino al 410 d.c., quando le ultime legioni furono ritirate sugli ordini dell'imperatore in un futile tentativo di difendere l'indifendibile. Ormai la marea della storia si era veramente rivolta contro Roma e l'Impero Occidentale si sbriciolò rapidamente e alla fine crollò sotto il peso dei successivi attacchi barbarici. 

Lasciati indifesi, le cose andarono di male in peggio per la popolazione indigena abbandonata della Gran Bretagna con le invasioni dei sassoni affamati di terra, gli Angli e gli Iuta (antenati dell'inglese moderno) che cominciarono a infiltrarsi stabilmente dall'Europa. 

Nonostante qualche opposizione, queste nazioni guerriere presero la maggior parte del paese dai nativi britannici, che furono gradualmente spinti verso ovest. In effetti, si conosce poco dei secoli di "età oscura "che seguì la partenza di Roma.

Quello che sappiamo, dalle testimonianze archeologiche, è che gli invasori hanno portato un ritorno a uno stile di vita più elementare, molto meno civilizzato, e non vi è stato molto spazio per la vita colta e raffinata e le arti delicate.

LE SECONDE TERME
Ciò è triste, perché durante il precedente lungo periodo di pacifica occupazione romana, al momento della definitiva partenza delle legioni, la maggior parte dei nativi britannici aveva adottato modi romani e una ricca cultura ibrida romano-britannica si era evoluta tanto che la popolazione parlava il latino e pertanto conosceva i classici, celebrava le festività religiose romane oltre ad aver mantenuto le proprie e rendeva omaggio volontario al loro lontano imperatore. 

Per giunta le leggi tribali erano state sostituite da quelle romane molto più eque e democratiche, i costumi si erano ingentiliti e raffinati, le donne potevano divorziare come gli uomini ed attendere pure a molti tipi di lavoro.

La famiglia che possedeva la tenuta doveva comunque essere molto ricca, e la loro casa, oltre a deliziare il loro gusto doveva impressionare e intrattenere gli ospiti di maggior riguardo. Probabilmente il proprietario aveva una posizione di notevole influenza nell'area.


Il padrone di casa possedeva infatti tutto il terreno circostante, in netto contrasto con il vecchio sistema tribale britannico di proprietà terriera condivisa, dove la terra era sempre tenuta in comune. Il risultato inevitabile fu che una considerevole ricchezza si accumulò nelle mani di questa nuova nobiltà romano-britannica, che ora disponeva delle risorse e del tempo libero per godersi le cose belle della vita come i piaceri (e l'igiene) della balneazione regolare.

Dopo l'abbandono della fattoria nel tardo IV secolo, la foresta bonificò la terra e le rovine di Chedworth Villa furono sepolte sotto una copertura di terra e foglie marce. Questo processo naturale ha avuto l'effetto benefico di proteggere il prezioso lavoro del mosaico da ulteriori danni provocati dagli elementi, in particolare dai danni causati dal gelo. Per lunghi secoli, i resti della villa abbandonata sonnecchiarono sotto il suolo della foresta, dimenticati e nascosti totalmente dalla conoscenza umana. 

Ma ora sono fruibili e visitabili anche se il lavoro di scavo procede incessantemente, non tutta la villa è stata scavata e molte cose nascoste di essa possono ancora venire alla luce e stupirci e rallegrarci.





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