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PONTE LUCANO

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PONTE LUCANO NEL 1870 (DI FRANZ KNEBEL II)
Percorrendo la Via Tiburtina appena prima della salita per Tivoli si è colpiti dalla mole cilindrica marmorea che domina il greto dell'Aniene e dell'elegante ponte che ad essa si collega. Fu così anche nei secoli passati quando valenti pittori si dettero a ritrarre i due magnifici monumenti di cui si era quasi persa la memoria.

Fonte di ispirazione fin dal Rinascimento, quando appunto si ridestò il desiderio di conoscere e riconoscere i fasti romani per secoli occultati e demonizzati, dando appunto luogo a una rinascita dell'arte, il ponte è stato rappresentato in innumerevoli quadri e stampe di grandi artisti: dal Piranesi a Salvator Rosa, a Lorrain, Poussein e Corot, solo per citarne alcuni.

Sulle pendici di Tivoli, sul fiume Aniene, che da qui era navigabile, venne innalzato l'imponente Mausoleo dei Plautii in onore del Console Plautus Silvanus, nel I sec. d.c. e a lato venne edificato nella stessa epoca il Ponte Lucano, costruito dal diumviro M. Plauzio Lucano, da cui il nome, con il collega Tito Claudio Nerone. Il ponte consentiva alla Via Valeria di scavalcare l’Aniene e salire verso Tivoli.

Questo monumento romano si trova dunque nella piana di Tivoli presso il fiume Aniene, a circa un km dalla celeberrima Villa di Adriano, dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, e poco a valle, a detta degli studiosi, giaceva l’antico porto fluviale da dove veniva imbarcato il prezioso materiale da costruzione di cui venne rivestita Roma: il lapis tiburtinus (travertino). Insieme ai marmi si caricavano i legnami per i tetti tratti dai boschi dell’alta valle dell’Aniene.

PONTE LUCANO E IL MAUSOLEO DEI PLAUZI IN EPOCA ROMANA

DESCRIZIONE

Il ponte è costituito di cinque archi di cui:
- il primo arco è oggi chiuso da un muro medioevale di mattoni, 
- il secondo arco corrisponde alla ricostruzione di Narsete, 
- gli altri sono originali e corrispondono alla costruzione voluta da Lucano Plauzio, 
- l'ultimo arco sulla riva destra è interrato.

Il Ponte ha conservato le antiche arcate ma è stato privato dell’antico parapetto in pietra, sostituito con una ringhiera, secondo alcuni per facilitare il deflusso delle acque in piena, secondo altri come materiale di riutilizzo, la spoliazione fu una delle principali attività del medioevo, per ricostruire o per fare calcina.

Sia il Ponte Lucano che il Mausoleo dei Plautii, o Plauzi, sono tra i rarissimi monumenti di questo tipo pervenuti in buono stato di conservazione, probabilmente perchè le famiglie che li detenevano restarono potenti fino al tardo impero, per cui nessuno potè abbattere le loro sepolture, come avvenne invece in molti altri casi. Il ponte fu semi-distrutto dai Goti di Totila per ritardare l'avanzata dei bizantini di Narsete, il quale, poi lo ricostruì.

IL PONTE NEL 1750 (PIRANESI)
Nel 2014 il complesso Mausoleo-Ponte venne racchiuso in un cantiere poi abbandonato. Nel 2005, per porre fine al degrado, venne stipulato un "Protocollo d’Intesa" nel settembre 2005 fra le varie e numerose Autorità Competenti, vale a dire:

- Ministero per i Beni Culturali,
- Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo,
- Comune di Tivoli,
- Autorità di Bacino del Tevere,
- Direzione Regionale Beni Culturali,
- Soprintendenza Beni Archeologici
- Soprintendenza Beni Architettonici del Lazio
- vari piccoli comitati privati
che però dopo una decina di anni, non aveva concluso assolutamente nulla.

Il ponte romano, posto sull’antico tracciato della via Tiburtina, è costituito, come detto da 5 arcate a tutto sesto, e da un'arcata interrata siamo passati a tre, a causa dei depositi fluviali che nessuno rimuove in quanto da infiniti decenni il fiume non viene dragato.  Questo lo espone naturalmente alle soventi esondazioni di fronte a cui gli amministratori allargano le braccia, non sanno proprio cosa fare. Insomma bene che va è incuria.

Nel 1936, a causa delle esigenze di traffico, fu cambiato il percorso della via Tiburtina creando, non distante un nuovo ponte, ma il Ponte Lucano rimase in uso, per gli spostamenti locali, fino ai primi anni Ottanta. Per la città ha un grande significato storico e simbolico, campeggiando sullo stemma cittadino al di sotto dell’aquila. 



Protect Hadrian's Villa: dalla discarica di Corcolle a Ponte Lucano (Fonte)
Protect Hadrian's Villa: dalla discarica di Corcolle a Ponte Lucano"We are pleased to pass on some very good news: we have won our battle to prevent Rome's new garbage dump from being located near Hadrian's Villa". Così il professor Bernard Frischer annuncia ai firmatari della petizione per scongiurare la localizzazione di una discarica a Corcolle - San Vittorino la vittoria della battaglia Protect Hadrian's Villa.

"Abbiamo il piacere di darvi una notizia molto positiva: abbiamo vinto la nostra battaglia per impedire che la nuova discarica per i rifiuti di Roma venisse realizzata a poca distanza da Villa Adriana - scrive il professore californiano -. Siamo riusciti ad evitare uno scempio ma il nostro impegno per tutelare la Villa ed il paesaggio tiburtino deve continuare".

IL PONTE NEL 2019 ED IL SUO DEGRADO

DA CORCOLLE A PONTE LUCANO
Petizione online creata del professor universitario californiano (promotore del layer di Google Earth che contiene la virtualizzazione dettagliata di 7000 monumenti e palazzi della Roma all'epoca dell'imperatore Costantino nel 320 d.c.) che ha visto l'adesione di migliaia di studiosi, professori e cittadini con firme apposte da ogni parte del mondo. 
"Fight to protect Hadrian's Villa" che non si vuole fermare, come scrive ancora Bernard Frischer: "Molti monumenti antichi nella zona attorno a Villa Adriana versano in uno spaventoso stato di degrado... Un esempio particolarmente significativo di questa situazione è Ponte Lucano il cui portale è ridotto in condizioni miserevoli... 
La nostra petizione internazionale ha dimostrato senza ombra di dubbio che la protezione di Villa Adriana non è solo una questione locale, ma un problema che desta grande preoccupazione fra gli studiosi, gli architetti e in generale presso l'opinione pubblica di tutto il mondo. Vi invitiamo ad unirvi a noi per passare da un ruolo difensivo ad uno più attivo nel proteggere Villa Adriana".
Come al solito: Roma antica preme più agli stranieri che a noi italiani. All'estero comprano i nostri monumenti e i nostri artefatti e perfino li riproducono trasformandoli in ricchezza. Noi li lasciamo deperire come fossimo un paese del terzo mondo privo di scuole e di istruzione.

2018
"Dopo tanti anni di lavoro da parte di enti e associazioni che fin da subito hanno creduto nell’importanza del Contratto di Fiume dell’Aniene – dichiara il presidente di Legambiente Lazio – la firma del Manifesto di Intenti sancisce l’avvio definitivo di un percorso fondato sulla partecipazione dal basso, e che nei prossimi anni vedrà tutti gli aderenti lavorare insieme per difendere la biodiversità e pianificare la mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio. 
Ora che lo strumento è operativo, c’è bisogno che l’intera assemblea di fiume costruisca e pianifichi le idee per il futuro dell’Aniene, a partire dalla qualità, e in questo caso anche quantità, dell’acqua. Questo contratto è di importanza fondamentale perché si estende per l’intero asse del secondo fiume del Lazio, dalle sorgenti alla confluenza romana nel Tevere, mettendo insieme nel suo scorrere tante governance diverse fatte di comuni, comunità montane, provincie, parchi regionali, e dando vita, infine, a un luogo dove insieme si può veramente migliorare il futuro dell’Aniene. 
Sull’Aniene il contratto di fiume è nato bene, con la giusta partecipazione e focalizzando obiettivi concreti, auspichiamo che diventi esempio per tutti gli altri percorsi simili in avvio nel Lazio che sosteniamo e seguiamo con forza. Intanto è arrivato già il sostegno dal nuovo Ufficio Speciale sui Contratti di Fiume della Regione Lazio, determinante per dare gambe a un percorso collettivo di risanamento ecosistemico e sviluppo ecosostenibile”.
Se ne farà qualcosa? Non lo sappiamo. E per il ponte? Rimane un incognita.

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