"Saccha dopo alcune erudite sopra simili antiche memorie aggiunge alla lettura della sopradetta Iscrizione per chiarezza maggiore la seguente spiegazione:
Legio quarta Sorana fecit aut dicavit Lucio Firmio Filio Lucii; scilicet hunc lapidem deducta Colonia ob deduciam Coloniam causa honoris ci virtutis scilicet ipsius firmii.
Fatta dunque Sora Colonia di Roma ne participò i Privilegi e ne corse le fortune ora godendo con lei la pace ed ora sostenendo con lei le guerre.
E singolarmente nella II gran guerra Cartaginese fra le bellicose Squadre che componevano l'Esercito Romano si annovera, da Silio Italico, la Gioventù di Sora Soraque juventus se bene dopo dieci anni di continuate perdite si vide questo aiuto di Sora a Roma non poco illanguidito.
Imperocchè nel quinto Consolato di Fabio Verrucoso e quarto di Fulvio Flacco avendo Roma per le tante sconfitte ricevute dal fiero Annibale addimandati li soliti soccorsi alle sue trenta Colonie sparse per l Italia dodici di esse fra le quali fu Sora si scusarono con dire che non avevano più nè Soldati nè danari persi in si lunga ed infausta guerra."
(Memorie istoriche massimamente sacre della città di Sora - di padre Francesco Tuzii)
La legio IIII Sorana, (ma per molti invece il suo nominativo è la III Sorana), fu una unità militare romana di epoca tardo repubblicana, che si ritiene sia stata formata dal console Gaio Vibio Pansa Caetronianus (tribuno della plebe nel 51 a.c. e console della Roma repubblicana nel 43 a.c.), che nel 54 e 53 a.c. aveva prestato servizio nell'esercito di Cesare nella Guerra Gallica (58 - 50 a.c.) che nel 43 a.c. aveva reclutato la IIII proprio nella cittadina volsca di Sora (Latium), da cui il nome. (Augusto, Res Gestae Divi Augusti)
La Sorana deve sicuramente aver partecipato alla successiva battaglia di Filippi del 42 a.c., e da buoni cesariani furono dalla parte dei triumviri Ottaviano e Marco Antonio. Si presuppone infatti che coincida con la legio II Sabina sempre di epoca tardo repubblicana, che era stata formata all'epoca da Gaio Giulio Cesare nell'anno di consolato del 48 a.c., arruolata per combattere contro Gneo Pompeo Magno, che prese parte alla successiva battaglia di Munda del 45 a.c.
Gaio Vibio avrebbe anche partecipato alla successiva battaglia di Filippi, quella del 23 ottobre del 42 a.c. sempre dalla parte dei triumviri, Ottaviano e Marco Antonio. Secondo Svetonio sarebbe morto assassinato per mano di Augusto che gli avrebbe fatto un lungo discorso:
"Ho trovato il metodo per togliervi di mezzo sia te, che Irzio, tutti crederanno che siete morti da eroi, in battaglia, ma in realtà, sono riuscito ad ottenere, quanto mi ero prefissato, da non farvi portare a termine il pensiero di Cesare, togliendo di mezzo i due maggiori artefici”
"Ho trovato il metodo per togliervi di mezzo sia te, che Irzio, tutti crederanno che siete morti da eroi, in battaglia, ma in realtà, sono riuscito ad ottenere, quanto mi ero prefissato, da non farvi portare a termine il pensiero di Cesare, togliendo di mezzo i due maggiori artefici”
al che l'altro avrebbe risposto:
“Sapevo che questa era la mia fine, sono partito già sapendo di morire”
Perchè mai Augusto avrebbe voluto assassinarlo non si capisce, anche se soffriva di gelosie Augusto non sarebbe arrivato a tanto, e soprattutto non l'avrebbe mai fatto esponendosi in tal modo, inoltre non era certo tipo da discorsi in certi frangenti, Augusto poteva essere anche spietato, ma mai stupido, e da intelligente qual'era si tenne sempre cari i bravi generali.
Risulta invece che dopo la disfatta dei repubblicani, Gaio Vibio giurò fedeltà al solo Ottaviano e con lo stesso rimase fino alla battaglia di Azio del 31 a.c., in seguito alla quale sembra sia stata sciolta la legione negli anni compresi tra il 30 ed il 14 a.c. (quando furono mandati in congedo tra i 105.000 ed i 120.000 veterani).
Parte dei suoi soldati dovrebbero essere stati inseriti nei ranghi della nuova legione, la IV Macedonica (nella quale confluì anche la legio IV di Cesare). La IIII Macedonica era stata creata da Cesare nel 48 a.c. e sciolta nel 70 dall'imperatore Vespasiano. I simboli della legione erano il toro e il capricorno. Secondo alcuni parte dei suoi soldati potrebbero essere stati integrati anche, nella nuova legione, la II Augusta, arruolata anch'essa nel 43 a.c.,
LA IIII SORANA CONFLUISCE NELLA III AUGUSTA |
Risulta invece che dopo la disfatta dei repubblicani, Gaio Vibio giurò fedeltà al solo Ottaviano e con lo stesso rimase fino alla battaglia di Azio del 31 a.c., in seguito alla quale sembra sia stata sciolta la legione negli anni compresi tra il 30 ed il 14 a.c. (quando furono mandati in congedo tra i 105.000 ed i 120.000 veterani).
Parte dei suoi soldati dovrebbero essere stati inseriti nei ranghi della nuova legione, la IV Macedonica (nella quale confluì anche la legio IV di Cesare). La IIII Macedonica era stata creata da Cesare nel 48 a.c. e sciolta nel 70 dall'imperatore Vespasiano. I simboli della legione erano il toro e il capricorno. Secondo alcuni parte dei suoi soldati potrebbero essere stati integrati anche, nella nuova legione, la II Augusta, arruolata anch'essa nel 43 a.c.,
Il fatto che la III e la IIII siano spesso sovrapposte fa pensare si tratti di una stessa legione, fondata nel 43 da Pansa, reclutata da Ottaviano, sciolta dopo la battaglia di Azio, e riesumata poi per costruire e combattere in Africa, rieditandosi come III Augusta in onore di Ottaviano.
Proseguì poi fino al 238 quando la legione riuscì a sopprimere la rivolta di Gordiano I e Gordiano II nella Battaglia di Cartagine, per poi però venire sciolta da Gordiano III. In tal caso come simboli avrebbe avuto il pegaso alato e il capricorno.