LA III GUERRA GIUDAICA
La rivolta che portò alla III Guerra Giudaica scoppiò per due principali motivi:
SIMON BAR KOKHBA |
Simon Bar Kokheba, detto anche Bar Kochba, Bar Kokhba o Bar Kochva ("Simone Figlio della Stella"; 132 - 135; ... – ...), fu un condottiero e rivoluzionario ebreo, come quasi tutti i Messia pretendente al trono del regno di Giudea, che guidò la III guerra giudaica contro i romani.
Bar Koheba venne proclamato da Rabbi Akiva, uno dei primi fondatori dell'ebraismo rabbinico, come messia, principe d'Israele e poi re di Giudea (o dei Giudei) dopo aver ottenuto una piccola vittoria contro Roma, naturalmente alla fine venne sconfitto ma molta gente morì a causa di lui e per mano dei Romani.
La rivolta, accuratamente preparata, scoppiò improvvisamente in tutta Israele, con una intensa e continua di guerriglia, il combattimento più difficile per i romani, abituati com'erano alle armature pesanti e agli scontri in campo aperto.
L'ultima e decisiva battaglia si svolse nel 135 vicino a Gerusalemme dove lo stesso Simon trovò la morte e ne seguì una strage che Cassio Dione fa ammontare a 580 mila morti. I rabbi (sacerdoti) che che si erano adoperati come istigatori alla guerra vennero presi ed uccisi. Comunque le notizie in nostro possesso sono da fonti pagane e cristiane, nessuna da fonte giudaica.
Il fine dell'insurrezione era la redenzione e la libertà di Israele per cui sarebbero state attuate in piena obbedienza tutte le disposizioni civili e religiose della Legge Mosaica, compresa la guerra totale all'idolatria e all'impero che la rappresentava, quello di Roma.
LA JIHAD
Naturalmente la preparazione all'avvento della liberazione e del consisteva nell'indottrinamento da un lato, e da un autoconvincimento dall'altro del dovere di essere credenti, insomma di credere assolutamente e totalmente alla fede che gli veniva proposta. Se nella religione cattolica la fede è considerata una grazia di Dio che occorre pregare affinchè la conceda, nella religione giudaica si considera ottenibile mediante un grande e continuo sforzo di volontà..
Nella dottrina islamica indica tanto lo sforzo di miglioramento del credente (il «jihad superiore»), soprattutto intellettuale, rivolto per esempio allo studio e alla comprensione dei testi sacri o del diritto, quanto la guerra condotta «per la causa di Dio», ossia per l'espansione dell'Islam al di fuori dei confini del mondo musulmano (il «jihad inferiore»).
Nel mondo occidentale il termine jihad è stato però interpretato come la guerra santa contro gli infedeli, lo strumento armato per la diffusione dell'Islam, perchè solo questo in fondo li riguarda.Simon Bar Kokheba assunse il titolo ufficiale di "principe di Israele" (nasi), il principe messianico che si assumeva il compito di guidare il suo popolo nella guerra contro il popolo più potente della terra. Ebbe buon seguito soprattutto nelle campagne e fra gli strati medio bassi della società oltre ad un certo numero di rabbi che lo appoggiarono. La maggior parte dei rabbi non si schierò però con lui, anzi lo definirono "figlio della menzogna", e così venne liquidato dopo il fallimento dell'ultima speranza messianica.
L'imperatore Costanzo II (317-361), come il padre Costantino I prima di lui, preferì la religione cristiana, favorendola e finanziandola, su tutte le altre, Ebraismo compreso; a differenza del padre, però, permise ai cristiani di mettere in atto delle persecuzioni contro i pagani e gli Ebrei. Il clero cristiano agì in maniera intollerante verso i non-cristiani, utilizzando come «braccio armato» gruppi di fanatici che attaccavano e distruggevano sinagoghe e templi.
Alla fine, gli Ebrei decisero di reagire: al proselitismo cristiano contrapposero il proselitismo ebraico e l'intolleranza verso gli apostati; nelle sinagoghe furono predicati infuocati sermoni contro gli Edomiti (discendenti di Esaù), indirizzati in realtà contro quei Romani che, dopo aver sottratto agli Ebrei la loro indipendenza politica, stavano reprimendo ora la loro religione. La strada imboccata non poteva portare che ad una insurrezione.
La rivolta ebraica del 351/352 scoppiò in concomitanza della partenza di Costanzo per l'Occidente contro Magnenzio e l'arrivo di Gallo in Oriente; gli Ebrei, guidati da Isacco di Seffori e da un certo Patrizio massacrarono la guarnigione romana di Diocesarea e conquistarono Tiberiade e Lidda; la reazione romana fu spietata, con donne e bambini uccisi e città rase al suolo.
L'IMPERATORE GALLO |
LA RIVOLTA CONTRO GALLO
C'era stato però un antefatto, e cioè la rivolta ebraica contro Gallo (351-352), operata dagli Ebrei della Palestina contro il dominio dei Romani: il cesare d'Oriente dell'Impero romano Costanzo Gallo, cugino e cognato dell'imperatore Costanzo II, fece reprimere la rivolta nel sangue dal proprio generale Ursicino.
Costanzo II, impegnato in Oriente in una campagna contro i Sasanidi, dovette tornare ad Occidente per contrastare l'usurpazione di Magnenzio, che aveva assassinato il fratello e collega di Costanzo, Costante I (350): decise allora di nominare il proprio cugino Gallo cesare d'Oriente, il 15 marzo 351 a Sirmio; Gallo giunse ad Antiochia, sua capitale, il 7 maggio.
Durante il periodo tra il passaggio di Costanzo II in Occidente e l'arrivo di Gallo in Oriente, oppure immediatamente dopo l'arrivo del Cesare ad Antiochia, avvenne una grande sollevazione degli Ebrei in Palestina.
La ribellione era guidata da Isacco di Diocesarea (anche detto Isacco di Seffori), coadiuvato da un certo Patrizio, detto anche Natrona, iniziando nella città di Diocesarea (Seffori), con l'assalto notturno alla guarnigione romana che venne distrutta, e che permise agli Ebrei di rifornirsi delle armi necessarie e e successivamente di far strage di tutti gli abitanti di etnicità diversa, come gli Elleni e i Samaritani.
Al termine della guerra la Galilea venne occupata da una guarnigione romana permanente che la controllava in modo serrato e la cultura ebraica in Palestina subì un indebolimento dovuto alla distruzione dei centri di studio del Talmud. Sappiamo però che questi centri di studio mirano a inculcare. oltre alla fede giudaica, principi di superiorità sulle altre religioni e sugli altri popoli
BIBLIO
- Yigael Yadin - Bar-Kokhba - The Rediscovery of the Legendary Hero of the Last Jewish Revolt Against Imperial Rome - London - 1971 -
- Corrado Martone (A cura di) - Lettere di bar Kokhba - Paideia - Brescia - 2012 -
- Giulio Firpo - Le rivolte giudaiche - Bari - Laterza - 1999 -