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AQUITANI (Nemici di Roma)

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MONETA AQUITANA DI BASCUN

Gli Aquitani erano un popolo misto di celti e iberi che presentavano affinità con i Vasconi (in latino Vascones), il popolo che abitava la Navarra, con un territorio che si estendeva sulla media valle dell'Ebro, o Depressione dell'Ebro, una vasta area che giaceva nel nord-est della penisola iberica, tra il fiume Ebro e i Pirenei. Erano un popolo di guerrieri feroci e coraggiosi.

Il nome Vascone deriva da basco o, forse, dalla città di Bascunes, nei pressi di Pamplona, con una zecca autoctona del I secolo a.c. una del "Gruppo dei Pirenei" o "Gruppo Navarrese", numerose zecche che utilizzavano lo stesso firmatario iberico levantino e che vivevano appunto nella regione della Francia sud-occidentale compresa tra Garonna, Pirenei e Oceano Atlantico, fino a Couserans, vale a dire l'Aquitania. 

I gentilizi dei due popoli Baschi in Spagna e Guasconi in Francia hanno pertanto una radice comune, come anche basco e guascone, nomi delle lingue parlate rispettivamente nei Paesi Baschi ed in Guascogna, hanno la stessa etimologia. Ma i due idiomi non sono imparentati fra di loro. Il basco parlato in Spagna non è indoeuropeo, mentre il dialetto guascone è una lingua di tipo occitano, quindi di ceppo latino e indoeuropeo.



GIULIO CESARE

I Romani chiamarono questa regione Gallia Aquitania e tanto Giulio Cesare quanto Strabone distinguono chiaramente gli Aquitani dagli altri popoli della Gallia e notano la loro somiglianza con altri della penisola iberica.

"Tutta la Gallia - scrive Gaio Giulio Cesare nel De Bello Gallico- è divisa in tre parti, una delle quali è abitata dai Belgae, un'altra dagli Aquitani, la terza da coloro che nella loro lingua sono chiamati Celti, nella nostra Galli. Tutte queste parti differiscono tra loro per lingua, costumi e leggi. Il fiume Garonna separa i Galli dagli Aquitani. "

Durante il processo di romanizzazione, gli Aquitani adottarono il latino e la civiltà romana. La loro antica lingua, l'aquitano, fu un precursore della lingua basca e il substrato della lingua guascone parlata poi in Guascogna.


GROTTA DI LESCAUX

AQUITANIA PREISTORICA

Circa 40.000 anni fa l'uomo di Cro-Magnon giunse in Aquitania, soppiantando progressivamente l'Uomo di Neanderthal. Nel Paleolitico, essi lasciarono molte attestazioni artistiche, come la famosa grotta di Lascaux (17.000 anni fa). Durante l'ultima glaciazione l'Aquitania divenne il principale rifugio climatico dell'Europa occidentale, con un ruolo centrale nel popolamento dell'Europa post-glaciale.
 
Nel Neolitico, sul litorale atlantico si sviluppò una civiltà che ha lasciato come testimonianze dolmen e menhir. Respinti dai Romani, i Celti dell'Aquitania si stabilirono nell'alta valle della Garonna e nella Gironda, dove i biturigi vivischi fondarono Noviomago e presero il controllo di Burdigala.



I ROMANI

Nel 56-55 a.c., durante le campagne di conquista della Gallia di Gaio Giulio Cesare, un suo luogotenente, Publio Licinio Crasso, combatté e sottomise gli Aquitani. Nel 27 a.c. l'imperatore Ottaviano Augusto diede il nome di Gallia Aquitania a tutti i territori che dai Pirenei arrivano fino alla Loira (compresa l'Alvernia), che divennero così una delle tre province della Gallia Nova. Saintes e Bordeaux furono le sue capitali.

Sul finire del III secolo, la riforma dell'imperatore Diocleziano ridimenzionò l'Aquitania dandole il nome di Novempopulanie (Aquitania dei nove popoli): che corrisponde oggi ai Paesi Baschi e alla Guascogna, ma l'estremità settentrionale della Guascogna entrò invece a far parte dell'Aquitania II che divenne altamente romanizzata.


L'Aquitania era stata divisa infatti in:

Aquitania prima a est (Massiccio Centrale e Berry), con il territorio degli:
- Albigesi (Albi)
- Cadurci (Quercy, Cahors)
- Ruteni (Rouergue, Rodez)
- Lemovici (Limosino)
- Arverni (Alvernia)
- Biturigi (Berry)
- Vellavi (Velay)
- Gabali (Gévaudan)

Aquitania seconda sulla costa atlantica fra l'estuario della Gironda e la Loira (Charentes e Poitou). corrispondendo all'epoca al territorio degli:
- Agesinati (Angoumois)
- Aginnensi (Agen)
- Biturigi (Bordelais)
- Santoni (Saintonge)
- Petrocori (Périgord)
- Pictoni (Poitou)

- Aquitania terza o Novempopulana (fra la Garonna e i Pirenei), in latino "paese dei nove popoli", creata da Diocleziano sul golfo di Biscaglia ed era delimitata dal corso della Garonna e dalla catena dei Pirenei. Confinava a nord con l'Aquitania Secunda, ad est con la Narbonense, a sud con la Tarraconense, a ovest con l'Atlantico ed aveva per capitale Elusa (Eauze).

L'area della provincia Novempopulana fu la prima regione ad avere il nome di "Aquitania", in quanto era l'area originale degli Aquitani. Con la creazione di una provincia più ampia sotto Augusto, il territorio di "Aquitania" risultò più esteso.

Nel 419 fu occupata dai Visigoti che tra il 468 e il 470 la riunirono sotto il loro dominio; dopo la sconfitta (507) del re visigoto Alarico, passò ai Franchi cattolici. L'odierna Aquitania comprende cinque dipartimenti: Dordogna, Gironda, Landes, Lot e Garonna e Pyrénées-Atlantiques per un'estensione di 41.400 km².


BIBLIO

- Coye, N. - Lascaux et la conservation en milieu souterrain - actes du symposium international (Paris 2009) - Parigi - Éditions de la Maison des sciences de l'homme - 2011 -
- C. Douais - Les Albigeois - Parigi - 1879 -
- Ministère de la Culture, base Palissy - Notice sur la plaque commémorative antique relative à la construction de la province de Novempopulanie -
- Jean Combes et Michel Luc - La Charente de la préhistoire à nos jours, Imprimerie Bordessoules - coll. "L'histoire par les documents" - 1986 -

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