VIA MEDIOLANUM-VERBANNUS CON DIRAMAZIONE A DOMODOSSOLA |
La via Mediolanum-Verbannus ("via Milano-Verbano") era una strada romana anche se il nome ora usato le è stato attribuito in epoca moderna, del resto non ne conosciamo il nome originario. Essa era situata nella regio XI Transpadana e si ritiene che sia stata edificata tra la fine dell'era repubblicana e i primi decenni dell'età imperiale. La via congiungeva Mediolanum (Milano) con il Verbannus Lacus, ovvero il Lago Maggiore, e poi con il passo del Sempione, grazie al quale si potevano valicare le Alpi.
In epoca romana è solo dopo la conquista del Vallese (15 d.c.) che, a causa della sua importanza militare e commerciale, venne edificata nel 47 d.c. una mulattiera militare che diventò il valico del Sempione, e i seppur pochi ritrovamenti di monete dell'epoca di Traiano (98-117 d.c.) fanno supporre uno scambio commerciale fra le due valli confinanti. Secondo una teoria ottocentesca la via fu ampliata dall'imperatore Settimio Severo (146 - 211), ma la cosa è dibattuta.
Questa strada, finalizzata al trasporto terrestre, era integrata tuttavia da vie d'acqua, il cui asse principale era il fiume Olona. Lungo questa direttrice i trasporti erano quindi sia terrestri che acquatici. Abitato sulle coste dal Liguri e poi dai Celti, cadde poi nel dominio romano che chiamò il lago "Lacus Verbannus", mentre Virgilio lo chiamò "Lacus Maximus".
La Mediolanum-Verbannus fu costruita dopo la conquista romana della Gallia Cisalpina, in seguito alla pacificazione dei territori alpini. Nella battaglia di Talamone del 225 a.c. i Celti avevano costituito la più grande coalizione mai realizzata contro i Romani; il "metus gallicus" (il terrore gallico) era arrivato ancora una volta vicino all'Urbe, per cui nel 223 a.c. venne organizzata una spedizione militare con a capo entrambi i consoli in carica, con circa 40.000 uomini.
I consoli passarono le Alpi Marittime dalla valle dello Scrivia per un'azione combinata con gli alleati Cenomani, ma i Romani, non fidandosi di loro, rimandarono i Cenomani sulla sponda sinistra del fiume e tagliarono i ponti, restando però in forte inferiorità numerica. Le felici strategie di combattimento, il puntigliosissimo allenamento militare e il coraggio dei combattenti portarono però al massacro dei Galli. Roma era salva.
Le vie d'acqua, in epoca romana, grazie alle chiatte, erano in grado di trasportare fino a 500 quintali di merce per ogni barcone che viaggiava su un canale artificiale e 300 su una chiatta fluviale, contro gli 8-20 di un carro che percorreva le strade terrestri. Inoltre i laghi hanno venti moderati e costanti e acque tranquille, molto meno pericolosi dei mari.
MEDIOLANUM (INGRANDIBILE) |
La Mediolanum-Verbannus fu costruita dopo la conquista romana della Gallia Cisalpina, in seguito alla pacificazione dei territori alpini. Nella battaglia di Talamone del 225 a.c. i Celti avevano costituito la più grande coalizione mai realizzata contro i Romani; il "metus gallicus" (il terrore gallico) era arrivato ancora una volta vicino all'Urbe, per cui nel 223 a.c. venne organizzata una spedizione militare con a capo entrambi i consoli in carica, con circa 40.000 uomini.
LA VIA ACQUATICA
La prima via di comunicazione utilizzata dagli antichi romani fu però quella acquatica lungo il fiume Olona, che venne frequentata assiduamente tra la tarda età repubblicana e la prima età imperiale: al fiume Olona erano infatti affiancati i suoi numerosi affluenti e i laghi che insieme creavano una fitta rete di vie d'acqua navigabili.
La prima via di comunicazione utilizzata dagli antichi romani fu però quella acquatica lungo il fiume Olona, che venne frequentata assiduamente tra la tarda età repubblicana e la prima età imperiale: al fiume Olona erano infatti affiancati i suoi numerosi affluenti e i laghi che insieme creavano una fitta rete di vie d'acqua navigabili.
Lungo queste vie vennero fondati città e villaggi e sorsero molte attività agricole, che ben presto richiesero una via terrestre che completasse in modo capillare la comunicazione tra i villaggi e le piccole città. Pertanto lungo la direttrice Milano-Verbano venne realizzata una strada che era completata da diverse ramificazioni laterali, le quali mettevano in collegamento i vari insediamenti rurali.
L'uso della Mediolanum-Verbannus, dopo l'abbandono dovuto alle invasioni barbariche, venne ripreso nel Medioevo, quando di qui passavano i pellegrini che diretti a Milano. Gran parte del tracciato della via venne chiamato via Romana, o Romena. L'antica strada medievale, e il moderno corso Sempione, a Legnano, sono popolarmente conosciuti come "strada magna".
Dalle indagini archeologiche effettuate a Somma Lombardo si è scoperto che gli strati più profondi del selciato della Mediolanum-Verbannus erano costituiti da ghiaia e ciottoli di fiume pressati in uno substrato di argilla. Il manto stradale, anch'esso glareato (ciottoli e ghiaia), aveva, ai lati, delle canaline di scolo per l'acqua piovana.
Tutto ciò fece fiorire, fin dai tempi antichi, i trasporti fluviali e lacustri, in particolare il Lago Maggiore (Verbanus lacus), il Lago di Monate (Monati lacus), il Lago di Lugano (Ceresius lacus), il Lago di Varese (Gavirati lacus), il Lago d'Orta (Cusius lacus) e il Lago di Comabbio (Comavii lacus).
A questi si aggiunsero molti corsi d'acqua, tra cui l'Olona, specie per la via Mediolan e il Ticino (Ticinus), mentre più a sud il Po mise poi in comunicazione le popolazioni del territorio insubre con il mare Adriatico e di conseguenza con il mar Mediterraneo.
Gli antichi romani deviarono quindi l'Olona a Lucernate, scavando un canale artificiale diretto a Milano che costeggiava la via Mediolanum-Verbannus. Il sistema integrato terrestre-fluviale era infatti basato sulle bestie da soma trainavanti le chiatte che navigavano i fiumi controcorrente. Questa opera di ingegneria idraulica venne realizzata in concomitanza alla costruzione della via Mediolanum-Verbannus, tra la fine dell'era repubblicana e i primi decenni dell'età imperiale.
PATERA DI PARABIACO |
- La via Mediolanum-Verbannus iniziava a Mediolanum, dove incrociava:
la via Gallica, la via delle Gallie, la via Regina, la via Spluga, la via Mediolanum-Bellasium, la via Mediolanum-Bilitio, la via Mediolanum-Brixia, la via Mediolanum-Placentia e la via Mediolanum-Ticinum, nei pressi della Porta Giovia romana (Porta Jovia), situata nei pressi del moderno Castello Sforzesco.
- La strada poi proseguiva verso nord-ovest costeggiando la sponda orientale dell'alveo artificiale dell'Olona.
- Passava dalle odierne Pero, Rho (lat. Rhaudum), Nerviano, Parabiago (Parablacum), San Vittore Olona dove la strada è stata anche chiamata la via Severiana Augusta, e infine Legnano (lat. Legnianum). Il ritrovamento di numerosi reperti archeologici tra Canegrate e Castellanza fa supporre anche l'esistenza di una strada che andava in direzione di Saronno (lat. Solomnum).
- Giungeva poi alla attuale Castegnate, frazione di Castellanza (prov. di Varese), dove attraversava l'Olona grazie a un ponte spostandosi alla sponda occidentale e proseguiva per la moderna Castellanza.
- Costeggiava Busto Arsizio e proseguiva per Gallarate (lat. Glaeratum) e Cardano al Campo, passando nei pressi di Arsago Seprio per poi giungere a Somma Lombardo (lat. Summa), dove tratti di strada sono stati scoperti nel 1985 e nel 2002.
- A sud di Somma Lombardo la via Mediolanum-Verbannus intersecava trasversalmente un'altra strada romana che collegava Novara (lat. Novaria) e Como (lat. Comum) passando da Castelseprio (lat. Sibrium).
- A sud di Somma Lombardo la via Mediolanum-Verbannus intersecava trasversalmente un'altra strada romana che collegava Novara (lat. Novaria) e Como (lat. Comum) passando da Castelseprio (lat. Sibrium).
- Da Somma Lombardo andava a Sesto Calende, dove si divideva in due direttrici terminali. La prima raggiungeva direttamente Angera (lat. Sebuinus) costeggiando il lago, l'altra vi giungeva per via collinare attraversando Taino.
Angera era in epoca romana un importante porto lacustre sul Verbano, centro per gli scambi commerciali con la val d'Ossola, Muralto e Bellinzona, da cui si potevano raggiungere i passi alpini della Novena, del Lucomagno e del San Bernardino.
- Tra i percorsi per la Svizzera, vi era quello che si distaccava dalla Mediolanum-Verbannus a Sesto Calende portandosi sulla destra del Ticino e percorrendo la val d'Ossola valicava le Alpi al passo del Sempione o al passo dell'Arbola, che mettevano in comunicazione la Gallia Cisalpina con la valle del Rodano.
BIBLIO
- G. Sena Chiesa - Via Mediolanum-Verbannus - in Enciclopedia dell'arte antica - Istituto dell'Enciclopedia Italiana - 2014 -
- Tra i percorsi per la Svizzera, vi era quello che si distaccava dalla Mediolanum-Verbannus a Sesto Calende portandosi sulla destra del Ticino e percorrendo la val d'Ossola valicava le Alpi al passo del Sempione o al passo dell'Arbola, che mettevano in comunicazione la Gallia Cisalpina con la valle del Rodano.
BIBLIO
- G. Sena Chiesa - Via Mediolanum-Verbannus - in Enciclopedia dell'arte antica - Istituto dell'Enciclopedia Italiana - 2014 -
- G. D'Ilario, E. Gianazza, A. Marinoni, M. Turri - Profilo storico della città di Legnano - Edizioni Landoni -1984 -
- G. Ferrarini e M. Stadiotti - Legnano. Una città, la sua storia, la sua anima - Telesio ed. - 2001 -
- Cristina Miedico - Sulla strada per Angera - Viabilità terrestre ed acquatica tra Milano e la Svizzera in età romana -
- G. Ferrarini e M. Stadiotti - Legnano. Una città, la sua storia, la sua anima - Telesio ed. - 2001 -
- Cristina Miedico - Sulla strada per Angera - Viabilità terrestre ed acquatica tra Milano e la Svizzera in età romana -
- G. Facchinetti e C. Miedico - Di città in città - Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus - Soprint. Archeol. della Lombardia - 2014 -