G. CASSIO LONGINO (Madrid) |
Nome: Cassius Longinus
Nascita: 5 d.c.
Morte: 69 d.c. Roma
Professione: Giurista, Politico
Gaius Cassius Longinus fu un grande giureconsulto romano, nacque il 5 d.c. da Lucio Cassio Longino (console suffetto nell'11 d.c.) e da Aelia, figlia del famoso giureconsulto Quinto Elio Tuberone, nipote del giureconsulto S. Sulpicio Rufo, e sorella di Q. Elia Tuberone.
Il padre di Gaio Cassio Longino fu Lucio Cassio Longino consul suffectus nell'11 d.c. che sposò Aelia, figlia del famoso giureconsulto Quinto Elio Tuberone, nipote del giureconsulto S. Sulpicio Rufo e sorella di Q. Elia Tuberone, console nell'11 d.c..
Apparteneva alla famosa e gloriosa Gens Cassia, di antichissima nobiltà, che aveva fornito molti alti magistrati all'Urbe.
Si narra infatti che fosse originariamente patrizia e che solo in seguito agli avvenimenti che coinvolsero il console Spurio Cassio Vecellino, i figli di lui furono espulsi, o lasciarono volontariamente l'ordine patrizio.
A questa importante gens apparteneva la familia Longina tristemente famosa per l'uccisione di Cesare.
Il fratello maggiore, Lucio Cassio Longino fu console nel 30 d.c. (lo stesso anno in cui Gaio fu consul suffectus, partigiano di Seiano (20 a.c. - 30 d.c.), amico e confidente di Tiberio, e sposò nel 33 Drusilla sorella di Caligola.
Gaio Cassio Longino si sposò con Giunia Lepida della gens cassia e della famiglia dei Silani; il suocero era M. Silanus console nel 19 d.c.; la moglie era pronipote di Augusto.
LONGINO |
È tra i giuristi classici più frequentemente citati nel Digesto di Giustiniano. Venne esiliato in Sardegna da Nerone, con l'accusa di conservare, fra le imnafini degli antenati, anche quella del Gaio Cassio Longino cesaricida.
E' certo che Cassio fu partecipe dei tentativi di ristabilire un po' di giustizia nel periodo neroniano, visto che rappresentò per il periodo il più grande giureconsulto esistente.
Esiliando lui si esiliava la libera giurisprudenza e il ritorno dall'esilio sotto Vespasiano rappresentò il rinascere della giurisprudenza. Allievo di Masurio Sabino, insieme al quale diresse la scuola che da entrambi prese il nome: detta anche dei Cassiani o Sabiniani. Secondo Plinio il fondatore della scuola però fu Cassio.
È una delle statue che adornano la facciata del Palazzo di Giustizia che si affaccia sul Tevere, come si vede nella foto qua sotto..
La via Cassia fu dovuta sicuramente alla gens cassia, come riferisce Festo, sembra che il suo ordinante fosse il censore Lucio Cassio Longino Ravilla che fu Tribuno della plebe nel 137 a.c., console nel 127 a.c., censore nel 125 a.c.e il cui nome è legato alla proposta della Lex Cassia per il voto scritto anziché orale.
Sulla Via Cassia Festo ci dice soltanto essere stata lastricata da un Cassio, probabilmente a un membro della familia Longina, ma non fu, come alcuni hanno supposto, Caio Cassio Longino, perchè è di molto precedente.
Caio Longino fu Pretore nel 27 d.c. Console nel 30 d.c. e Proconsole della provincia d'Asia nel 40 e legato imperiale propretore in Siria dal 49 al 51. Nel 58 fu inviato a sedare la rivolta di Pozzuoli.
Nessuna opera di Cassio ci è giunta, come tante opere classiche non sfuggì ai roghi del cristianesimo che distrusse biblioteche pubbliche e private.
Le uniche notizie sulle sue opere le dobbiamo ricavare dai frammenti in cui il giureconsulto è nominato; le uniche notizie certe riguardano un'opera intitolata Iuris civilis libri, in almeno 10 libri, probabilmente era l'opera principale di Cassio.
Morì nel 69 d.c. quasi certamente a Roma.